Cheesecake al Philadelphia Milka

Ormai, anche la famosa cheesecake, pur essendo un dolce tipico nato nella penisola greca, è diventato uno dei dolci più apprezzati in Italia. La ricetta della cheesecake è molto facile da preparare e da reperire, ma con l’avvento di alcune qualità di formaggi è oggi possibile prepararla in alcune varianti. Una delle varianti più gustose è a nostro avviso la ricetta della Cheesecake a base di Philadelphia Milka.

Il Philadelphia Milka è una variante del formaggio della Kraft nato in collaborazione con la Milka Nestlè, è così diventato un formaggio molto apprezzato soprattutto nell’ambiente della pasticceria. Ma vediamo come preparare un’ottima cheesecake al philadelphia milka.

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“Storie a colazione”, le nuove tazze di Alessi in collaborazione con Ai.Bi.

Dalla collaborazione tra Alessi e Ai.Bi. è nata “storie a colazione” una collezione composta da sei tazze con piattino decorate con illustrazioni che rappresentano dei brevi racconti che hanno come protagonista “Niki“, un simpatico personaggio che accompagnerà la colazione o la merenda di adulti e bambini.La collezione è stata recentemente presentata in un incontro in cui tra le altre persone erano presenti anche Matteo Alessi, Direttore Trade Marketing e Sviluppo Internazionale Alessi, e Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. (Associazione Amici dei Bambini).

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Palio della bistecca fiorentina a Scandicci

 

La bistecca fiorentinaè senza dubbio uno dei prodotti italiani famosi in tutto il mondo, un prodotto importante e altamente rappresentativo che senza dubbio merita di essere maggiormente valorizzato.Sarà proprio per questo che è stato deciso di creare una nuova manifestazione che ha come protagonista proprio la bistecca fiorentina, ossia il cosiddetto “Palio della Bistecca” in cui verrà eletto il miglior bisteccaio fiorentino, un premio ambito per tutti gli chef che in caso di vittoria oltre ad una grandissima soddisfazione personale avranno modo di farsi pubblicità in tutta Italia gratuitamente.

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Gli Sciatt della Valtellina

Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di una specialità valtellinese, i pizzoccheri, oggi è il turno di un’altra variante, sempre cucinata però sulla base del grano saraceno: gli sciatt. Sciatt in dialetto valtellinese significa rospo, ma in realtà non hanno niente a che vedere con questi animali, solamente la forma della pietanza finita è simile ad un rospo.

Anche gli sciatt in origine nascono nel paese di Teglio, ma ormai sono molto diffusi in tutta la Valtellina. In sintesi gli sciatt sono delle palline di grano saraceno con all’interno un bel pezzo di formaggio, il tutto fritto, e solitamente accompagnati da cicoria.

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Barilla, la pasta italiana

 

L’impresa Barilla nasce nel lontano 1877, a Parma , dove Pietro Barilla decide di aprire un piccolo negozio per produrre pane e pasta. Dopo alcuni anni la produzione del pane viene abbandonata e la pasta Barilla comincia ad essere venduta confezionata.Col passare del tempo la Barilla inizia a estendere la sua produzione aldilà dei confini nazionali. Oggi quest’impresa, oltre gli stabilimenti situati in Italia, come i pastifici di Pedrignano e di Foggia, conta diversi stabilimenti dislocati in tutto il mondo, in particolare in Grecia, in Turchia, negli Stati Uniti e in Messico.

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Nutella Ferrero

 La storia di questa mitica azienda comincia in tempi lontani, per la precisione nel periodo della seconda guerra mondiale; in questo momento la scarsità delle risorse fa nascere nella mente di Pietro Ferrero, proprietario di una piccola fabbrica dolciaria, un’idea che diventerà la sua fortuna, usare come elemento principale per la produzione di dolci, un alimento abbondante nel territorio piemontese: le nocciole.

Il suo piccolo laboratorio di Alba comincerà a produrre nel 1946 la Pasta Gianduia, una crema di nocciole da spalmare divisa in panetti, una sorta di antenato della Nutella. Il successo è strepitoso e la Ferrero comincia a espandere la sua produzione. Col passare del tempo e con la crescita della fama dei suoi prodotti, l’azienda apre stabilimenti in diverse zone d’Italia e nel resto del mondo, con succursali in Francia, Germania, Olanda, Grecia, Russia, ecc. Non a caso, oggi, nella classifica dei più ricchi del mondo stilata da Forbes per il 2008, Michele Ferrero (figlio dei fondatori dell’impresa, oggi ottantenne) risulta il più ricco italiano del pianeta. Mica male per un’azienda che aveva cominciato come piccolo stabilimento dolciario ad Alba.

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Cucine Made in Italy, Scavolini Tess



Scavolini
presenta Tess, una proposta che conquista chi è alla ricerca di una cucina dal design essenziale e raffinato, che unisce funzionalità, tecnologia e design e che oggi si presenta con una nuova veste: la maniglia scompare, evidenziando il carattere tecnologico di questa cucina vengono anche proposti nuovi elementi curvi, di grande attualità stilistica.

La maniglia che prima era presente sulle colonne e sugli elementi estraibili è stata, infatti, sostituita da un nuovo profilo in alluminio, che non necessita della gola e che viene montato sulla parte superiore dell’anta.
I nuovi elementi curvi si presentano come dei terminali apribili disponibili per le basi, i pensili e le colonne con la stessa profondità dell’elemento a cui vengono uniti. I nuovi elementi curvi – nella versione per basi – potranno essere utilizzati anche nelle isole e nelle penisole per dar vita ad una cucina altamente personalizzabile e di grande tendenza.

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La pizza made in Italy


Ormai si sa, quello che in Italia ci invidiano un po’ tutti è la cucina mediterranea, quella semplice, quella vera. La ricetta più copiata al mondo è la famosa quanto semplice pizza margherita.

Proprio così, la ricetta più usata è quella della pizza che ormai è possibile gustarla e apprezzarla in tutto il mondo grazie anche ai nostri emigranti che hanno voluto esportare questa cultura in ogni angolo del globo tanto che adesso anche in una piccola isola in mezzo all’oceano è possibile acquistarne una fetta.

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Lo stile e la qualità  100% made in Italy di Scavolini

Dubai, Shanghai, Singapore, Kuala Lumpur, Pechino, Bermuda Islands, New York, Los Angeles, Miami, Istanbul sono solo alcune dei luoghi dove le cucine Scavolini sono protagoniste di importanti e prestigiose realizzazioni contract.
Località  di tendenza e progetti residenziali all’avanguardia capaci di esaltare lo stile e la qualità  100% made in Italy che da sempre contraddistinguono la produzione Scavolini, leader italiano del settore cucine dal 1984, che ha scelto di realizzare tutti i suoi prodotti interamente in Italia.

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Aceto balsamico di Modena

Uno dei tanti prodotti che non deve mai mancare sulle tavole degli italiani è l’aceto balsamico rigorosamente di Modena. L’aceto balsamico che conosciamo e che ci rende felici di essere italiani è prodotto nelle aree di Modena e Reggio Emilia e viene realizzato prendendo una base di mosto d’uva cotto ed è per questo che il colore di tale prelibatezza è molto scuro. Nel mosto d’uva è presente zucchero in una buona percentuale, e la relativa cottura porta ad un processo di caramellazione che regala all’aceto balsamico un colore inconfondibile.

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Tartufo bianco


La stagione del tartufo, ovvero quella in cui si apre il tartufo mercato, è l’autunno. Dopo la raccolta, che sempre più spesso viene fatta con l’utilizzo anche di animali diversi da quello cinofilo come il maiale, ma anche da nasi elettronici in grado di scovare anche il più piccolo sentore, inizia la compra-vendita e negli ultimi anni anche internet ne fa da padrone. E’ proprio con questo mezzo che si possono evadere ordini ma anche seguire le più grandi aste del prelibato fungo sotterraneo meglio conosciuto come Tartufo Bianco.

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Caffè espresso italiano

 Il caffè espresso, ad oggi noto in tutto il mondo, è nato a Milano a fine ‘800: la macchina originaria ed il procedimento della preparazione sono stati inventati probabilmente da una signora milanese ed in seguito brevettato da G.A. Gaggia nella prima metà  del ‘900. Gaggia era un ingegnoso barista in un locale di Piazza Duomo nelle vicinanze di piazza Mercanti, nel capoluogo lombardo, bar esistito fino a pochi anni or sono. Pare che in fasi successive apportò significative modifiche a modelli di macchine a pistoni preesistenti, fino ad arrivare alla creazione del caffè espresso milanese così come è conosciuto ad oggi, anche come simbolo stereotipato italiano all’estero.
Gaggia comunque da buon milanese dotato di senso per il marketing, installò le sue macchine nei bar apponendo una grande insegna in vetrina con la scritta: Crema caffè di caffè naturale. La gente incuriosita provava la novità  reagendo in modo spesso contrastante. Alcuni andavano via affermando che era una truffa mentre altri ammettevano un miglioramento qualitativo del caffè. Il sistema fu adottato da alcuni famosi bar di Milano, quali Motta e Biffi in Galleria. Gaggia non aveva un vero negozio ma i gruppi, le leve manuali e i filtri venivano creati per lui da Valenti proprietario di un’industria nella quale costruiva alcune componenti per gli asciugacapelli. Nel 1952, sempre a Milano, Valenti iniziò a costruire macchine per il caffè sotto il marchio Faema.

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Brunello di Montalcino – I grandi vini italiani

“Vino” ha origine dalla parola sanscrita “vena” formata dalla radice ven (amare), la stessa di Venus, Venere. Il vino è dunque, da sempre, strettamente legato all’amore, alla gioia di vivere.E quale poteva essere il paese che meglio rappresenta la gioia di vivere se non l’Italia?

Non a caso l’Italia è il primo paese vitivinicolo del mondo: il maggior produttore al mondo di vini doc, sia in quantità sia in qualità .

Il nostro Paese vanta una straordinaria ricchezza di vitigni, a volte sconosciuti, dimenticati o in via d’estinzione: sono circa 350 le varietà autoctone(nel mondo è un record assoluto) veri e propri tesori enologici che, in epoca di globalizzazione vitivinicola, è importante conoscere e valorizzare. Il termine “autoctono” indica un vitigno che ha origini in Italia, o che è presente sul nostro territorio fin dall’antichità .

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Grana Padano e Parmigiano Reggiano il formaggio Italiano

Il grana padano, formaggio dalla pasta dura prodotto nell’area a nord del Po e a sud di Milano, tra Lombardia ed Emilia, è uno degli inimitabili prodotti italiani ricercati ed utilizzati in tutto il mondo.Le origini di questo prodotto risalgono all’anno mille, al termine dell’opera di bonifica e disboscamento compiuta dai monaci Cistercensi. I terreni guadagnati vennero impiegati per l’allevamento, quindi il latte dei bovini che eccedeva veniva conservato in apposite botte a forma di campana rovesciata: le caldaie. Lì dentro, in seguito a un periodo di stagionatura e ai naturali processi biochimici, il latte diventava formaggio.

Ancora oggi il formaggio grana viene prodotto con il metodo e gli ingredienti tradizionali: il latte utilizzato è bovino e proveniente da due mungiture giornaliere. Aggiungendovi siero e caglio di vitello, si fa cuocere a 33°C e, una volta coagulato il composto, si procede alla rottura in piccoli grani della Cagliata ( il caglio di vitello); quindi la temperatura viene portata a 55°C.
Una volta che i grani si sono compattati sul fondo della caldaia il composto viene prelevato e posto in due fascere, contenitori che danno al prodotto la tipica forma del Grana Padano.

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