Terremoto in Abruzzo: solo paura

Poco prima delle 23 di ieri sera la terra ha tremato in provincia dell’Aquila: l’evento sismico, terzo grado della scala Richter , non avrebbe causato alcun danno. Ma un danno psicologico c’è stato: la scossa è stata descritta intensa e fulminea e ha fatto riversare le persone in strada. Molti non si erano accorti della scossa, almeno inizialmente: la fuga di altri ha attirato l’attenzione di quelli che non avevano percepito il terremoto. L’epicentro della scossa si trova a circa 50 km dall’Aquila, “racchiuso” sotto 8 km di profondità tra la Valle Peligna e Sulmona nei paesi come Castelvecchio, Collarmele, Cocullo, Goriano Sicoli ecc.

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Sequestrato un orologio da mezzo-milione a Fiumicino: evasione da 80000 euro

Nella giornata di ieri i militari della “Guardia di Finanza”, addetti alle operazioni doganali dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, hanno sequestrato un raro orologio, con un valore di 450000 euro, trasportato dalla Svizzera senza avere pagato le imposte doganali di circa centomila euro.
I doganieri stavano controllando un volo in arrivo da Zurigo quando notano una cosa strana: un passeggero ha un atteggiamento nervoso alla vista delle divise.

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Insorti a Gheddafi: tre giorni di tempo per andartene

Mustapha Abdeljalil (in foto) , ex ministro della giustizia e attuale vertice del governo provvisorio dei ribelli libici, ha dato un ultimatum a Gheddafi, dopo le notizie e le smentite su trattative per la resa: se il “colonnello” andrà in esilio nelle prossime 72 ore sarà evitato il processo per i suoi crimini. La decisione è maturata per “evitare ulteriori spargimenti di sangue”, infatti inizialmente i ribelli non avevano accettato nessun margine di mediazione.

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Smentita ritirata di Gheddafi

Nelle ultime ore della giornata di ieri “Al jazeera”, insieme ad altri quotidiani arabi, diffondeva una notizia: Gheddafi sarebbe stato sul punto di voler trattare la sua resa con i ribelli tramite un “Consiglio Generale del Popolo”, un organo simile al parlamento nella dittatura libica, spacciata per una “Repubblica socialista popolare”. Sarebbe andato in esilio garantendo salvezza ai suoi familiari e avrebbe preteso di ottenere anche garanzie politiche. L’emittente panaraba ha poi fornito indicazioni sulla fonte della notizia, che inizialmente spiegava essere imprecisata: il colonnello avrebbe inviato un suo emissario agli insorti.

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Denuncia stupro ma non è vero

Circa un mese fa una studentessa spagnola di ventitré anni aveva denunciato di essere stata stuprata, di notte, a Trinità dei Monti, nel centro di Roma.
Gli inquirenti però non hanno trovato i due presunti colpevoli del delitto, ma hanno accusato la giovane di “simulazione di reato”: insospettiti dalle incongruenze della versione fornita dalla presunta vittima, c’è stato un nuovo interrogatorio.

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Denuncia stupro di 3 carabinieri e un vigile urbano

Una donna viene arrestata il 23 febbraio nella zona est di Roma, perché ruba dei vestiti in un negozio. Ha 32 anni e deve essere processata per direttissima (un processo più “svelto” dato che c’è la fragranza di reato, o la confessione dell’accusato): dovrà passare la notte in cella di sicurezza, ma dai carabinieri del Casilino non c’è posto. Viene spostata alla stazione del Quadraro dove ci sono tre carabinieri e un vigile urbano, amico degli altri.

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Nuovi sbarchi a Lampedusa

Migliorano le condizioni meteorologiche e riprendono incessanti anche gli sbarchi. Tre sono le navi della speranza giunte a Lampeduse con circa 200 persone che si dichiarano tunisine. Tra loro una sola donna e molti giovani: tanti sono quelli che non hanno fiducia nel cambiamento politico e aspirano a trovare un lavoro, soprattutto in Francia e Belgio. Ieri sera i primi avvistamenti delle barche poi, di notte, i mezzi della guardia di finanza li scortano fino all’isola.

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Roma: stupro in ex-ambasciata somala

Foto: ilMattino
Una ragazza italo-croata litiga in famiglia la sera di venerdì. Dopo il battibecco lascia la sua abitazione e va nella zona della stazione Termini dove conosce un ragazzo africano. Passate alcune ore insieme, comprando del vino e si recano all’ex ambasciata della Somalia, un edificio abbandonato dal ‘91 diventato la dimora di senzatetto somali, la maggiorparte con lo status di “rifugiato politico”. Qui la donna viene aggredita da altri due, forse tre, uomini e viene violenta (intanto il giovane che ha conosciuto a Termini prova a difenderla). La troveranno i poliziotti della squadra mobile di Roma in stato semi-confusionale: la giovane di venti anni è riuscita a scappare dall’edificio e denuncia l’accaduto. E’ il terzo stupro in dieci giorni e non è avvenuto in periferia ma in pieno centro, in uno stabile dove si annidano povertà, emarginazione e degrado. Gli altri due recentissimi stupri sono stati perpetrati su una giovane spagnola nei pressi di piazza di Spagna e su una turista americana in una cabina elettrica di villa Borghese.

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Yara Gambirasio: trovata la salma

Delitti efferati, stupri, sparizioni affollano tv e giornali. Molte violenze passano inosservate perché commesse soprattutto da familiari, dallo stesso partner e in minima parte da estranei (come afferma un rapporto dell’Istat pubblicato nel 2009). Altri efferati episodi invece vengono seguiti dai media anche con eccessiva morbosità, salvo poi finire nel dimenticatoio degli archivi di cronaca quando spunta un nuovo caso più “morboso” e “fresco”. Dalla fine di novembre un nuovo caso di cronaca nera è seguito dal paese, insieme a quello più recente delle gemelle scomparse dopo il suicidio del padre, quello di Yara: una ragazza di tredici anni scomparsa il pomeriggio del 26 novembre scorso, dopo essere uscita dalla palestra del suo paese, Brembate di Sopra, a meno di un chilometro da casa sua.

RITROVATO IL CORPO: LA SPERANZA MUORE PER ULTIMA
I genitori speravano ancora di ritrovare la loro figlia viva e le autorità hanno effettuato ricerche con tutti i mezzi a loro disposizione.

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GHEDDAFI ACCUSA BINLADEN E ALQUAEDA

Stravolgere la realtà: il compito dei mass-media in una dittatura. E Gheddafi, dopo il delirante discorso in cui accusava gli Usa e l’Italia di fomentare la rivolta nel suo paese, continua indicando l’organizzazione terroristica “Al Quaeda” , e il suo numero uno Binladen, come responsabili delle insurrezioni contro il regime: lo fa dalla tv di stato libica, la stessa emittente da cui Gheddafi lanciò il suo discorso mentre i manifestanti venivano bombardati, ma questa volta lo fa con un collegamento telefonico.

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Gheddafi attacca l’Italia: la politica risponde.

10000 le vittime secondo Sayed al Shanuka, membro libico del tribunale internazionale dell’Aia, e circa 50000 i feriti: questo il bilancio, purtroppo provvisorio, dell’evoluzione di quelle proteste che vogliono sconfiggere la dittatura in Libia. Secondo le stime del regime invece sono solo 300 le vittime di cui circa la metà militari. Mentre i manifestanti morivano sotto le bombe Gheddafi faceva un discorso in diretta tv e dichiarava guerra senza pietà a quella gente che vuole la democrazia, accusandola di essere drogata, fomentata dagli Usa e dall’Italia e da loro armata con razzi RPG; questi due paesi, sempre secondo Gheddafi, sono in combutta per contrastare gli affari della Libia.

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