Incontro Berlusconi e Renzi tra sorrisi e strette di mano

 

Lo scontro Bersani-Renzi sul governo è ancora aperto, ma ora le polemiche maggiori arrivano dal nuovo incontro, tutt’altro che ufficiale, tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Da tempo alcuni esponenti del Pd sono convinti di come Renzi abbia molto in comune con Berlusconi, i due si stimano moltissimo ed hanno anche alcune vedute estremamente simili.

Mentre Renzi si ritrova contro i principali esponenti del Pd, sembra trovare un alleato in Berlusconi. L’incontro tra i due è avvenuto in segreto a Parma, durante la commemorazione di Pietro Barilla.

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Berlusconi accordo con il Pd sul Quirinale

 

La politica italiana continua a veleggiare tra acque piuttosto torbide e pericolose dalle quali sembra davvero difficile uscire. Mentre è in atto uno scontro Bersani-Renzi sul governo, il sindaco di Firenze si è stancato di prendere continuamente schiaffi, si fa sentire forte anche la voce di Silvio Berlusconi.

Il leader del Pdl non ha intenzione di mollare la presa, anche se ultimamente continuano ad emergere notizie piuttosto imbarazzanti sulla sua vita, ultima quella in cui Berlusconi fece sesso con Noemi Letizia minorenne.

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Scontro Bersani-Renzi sul governo

 

Iniziano ad esserci tensioni alquanto ingestibili all’interno del Pd e i protagonisti non potevano che non essere Bersani e Renzi. I due già si erano beccati ai tempi delle primarie, quando si votava per il leader del Pd, la vittoria poi fu di Bersani.

Ecco che un nuovo scontro Bersani-Renzi sta avvenendo nelle ultime ore, sicuramente il risultato delle elezioni e questo stato di stallo del governo ha fatto sì che la frattura all’interno del Pd fosse ancora più grande. Bersani insiste sul governo di minoranza, mentre per Renzi è necessario accordarsi con il Pdl oppure votare.

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Bersani insiste sul governo di minoranza

 

Sono sempre più evidenti le difficoltà del PD, ma nonostante ciò Bersani continua ad essere della sua idea e non dà alcuno spazio al classico governissimo di cui si è tanto parlato in questi ultimi giorni.

Bersani insiste sul governo di minoranza, non vede insomma altre alternative, ha chiesto ad M5S e al Pdl di poter dar vita al governo, ma loro hanno candidamente rifiutato, portando avanti un braccio di ferro considerato più che inutile.

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Renzi accordo con Pdl o voto

 

Ritorna all’attacco Matteo Renzi, il sindaco di Firenze ha detto nuovamente la sua sulla situazione più che imbarazzante in cui si trova il suo partito. Il Pd di Bersani non può al momento governare, mancano i numeri per garantire la classica governabilità e il problema secondo Renzi è soprattutto l’aver voluto elemosinare i consensi del M5S.

Un errore che il sindaco di Firenze ha sottolineato con grande convinzione, secondo Renzi non si può chiedere aiuto ad un partito che non ha fatto altro che disprezzare proprio il Pd.

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Bersani niente vice premier per Alfano

 

Continuano le consultazioni di Bersani, il premier incaricato si ritrova con una bella gatta da pelare ed entro giovedì si ritroverà al Colle per mostrare a Napolitano i numeri del suo governo, se insomma si potrà proseguire o lasciare il mandato.

Giorni quindi alquanto intensi per i politici italiani e se Bersani dialogo aperto con il Pdl, frena quando Berlusconi ipotizza la possibilità di un governo a guida Pd, ma a patto che il vice premier sia Alfano. Qui Bersani non ha reagito assolutamente in modo positivo, ha parlato di un Berlusconi che gli fa guerra al mattino per poi abbracciarlo al pomeriggio.

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Bersani dialogo aperto con il Pdl

 

Continuano le consultazioni di Bersani, ma il leader del Pd è realmente intenzionato a liberare il governo da quest’incredibile stallo in cui si trova. A tal proposito Bersani ha dato vita ad un dialogo aperto con tutti, cercando in primis di smorzare i toni con il Pdl, l’unico modo per poter costruire questo nuovo governo.

Bersani non vuole arrivare quindi alle elezioni anticipate, il suo compito è quello di poter governare aiutato a questo punto anche dal partito nemico contro il quale si è battutto in tutti questi anni. Per il momento Bersani non parla di accordo con il Pdl, ma è consapevole che ci sia la necessità di aprire un dialogo.

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Chi sono gli esodati

L’Inps ha chiarito tramite il messaggio n. 4678 del 18 marzo le tipologie dei 55mila esodati, insieme ai criteri per ottenere la pensione, elencando quattro categorie. Nella categoria A, troviamo … Leggi il resto

Grasso e Boldrini stipendio ridotto del 30%

 

Novità interessanti arrivano dal mondo della politica italiana, segnali forti che potrebbero realmente garantire il cambiamento che tutti stanno aspettando da tempo. Grasso al Senato, M5S si spacca, il nuovo presidente del Senato non ha l’appoggio totale del movimento di Grillo, ma nonostante ciò c’è la volontà di proseguire verso una mediazione che non significhi assolutamente ribasso, Grasso ha intenzione di trovare delle soluzioni.

A tal proposito ecco la prima mossa che potrà non poco far felice gli italiani Grasso e Boldrini stipendio ridotto del 30%, un’iniziativa che è solo il principio di questa nuova politica, volta al risparmio assoluto per poter consentire alle casse dell’Italia di poter respirare.

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La nuova social card

La social card è disponibile per i cittadini che ne fanno domanda e che hanno i requisiti di legge ed è disponibile in via sperimentale a Roma, Milano, Palermo, Genova, … Leggi il resto

Lite Lucia Annunziata e Angelino Alfano

 

La politica italiana si ritrova ancora avvolta in un miscuglio di assoluta incertezza e confusione, in questo caso la presenza dei politici in televisione diventa importante per il popolo italiano per poter comprendere bene e realmente le idee dei vari protagonisti. E’ però scattata una vera e propria polemica dopo la partecipazione di Angelino Alfano al programma televisivo, In mezz’ora, di Lucia Annunziata su Raitre.

La giornalista Rai non ha mai usato mezze misure nelle sue interviste, dimostrandosi in più casi sempre diretta e assolutamente non preoccupata delle conseguenze delle sue parole.

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Matteo Renzi candidato premier

 

C’è ancora caos nel mondo della politica italiana, il Pd sta cercando di attuare un piano per rendere la maggioranza tale da poter governare, ma con il partito di Grillo non sembra esserci alcuna speeranza di coalizione. Matteo Renzi promette lealtà a Bersani, ma qualcosa sta cambiando negli ultimi giorni.

Ora il sindaco di Firenze, pur appoggiando il suo leader di partito, è pronto a candidarsi premier qualora il piano di Bersani fallisse. Al momento nel Pd c’è una grossa fetta di maggioranza che appoggia ancora Bersani, ma chiaramente qualcosa dovrà pur cambiare in vista delle possibili elezioni anticipate.

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Grillo niente fiducia o addio politica

 

Si complica sempre più la posizione della nostra politica, in modo particolare la possibilità di vedere un governo compatto in grado di risollevare le sorti dell’Italia. Si era parlato di un Grillo propenso al governo tecnico, pensiero però assolutamente smentito dal diretto interessato che soprattutto non ha intenzione di coalizzarsi con nessuno.

In queste ultime ore Grillo ha lasciato un post sul suo profilo Twitter che praticamente lascia assolutamente la porta chiusa alla possibilità di dare fiducia al Pd. Le parole di Grillo sono state più che chiare: “Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l’Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica.”

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Matteo Renzi promette lealtà a Bersani

 

Il Pd si trova a dover far fronte alle problematiche per una vittoria praticamente non arrivata, con un governo che sembra essere totalmente impossibile da realizzare. Dopo il silenzio di Matteo Renzi durante la direzione nazionale del Partito Democratico, il sindaco di Firenze ha rilasciato un’intervista al Messaggero in cui ha evidenziato le sue idee su questa nuova legislatura che non sembra avere un futuro concreto.

Le sue ultime parole avevano evidenziato un Matteo Renzi solo sindaco, riguardo insomma le voci che lo vedevano come probabile nuovo Premier. Renzi parla di legislatura breve, con tono alquanto negativo non nasconde la possibilità di ritrovarsi nuovamente a votare tra qualche mese, scenario insomma più che fattibile.

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