Palermo, famiglia costretta a vivere per strada

(foto Serena Marotta)

Le sue notti le passa sveglio a vigilare che nessuno si avvicini alla moglie e alla figlia che dormono all’interno dei cartoni sistemati sotto i portici della stazione centrale, a Palermo, sul lato destro, vicino alla fermata degli autobus. Succede dal 10 aprile del 2011, ovvero da quando Giuseppe Cioffi, 65 anni, la moglie Giovanna Mandaraccio, 62 anni, e la figlia Elisabetta, 26 anni, non hanno più una casa. Giuseppe è disoccupato, dopo aver lavorato per dieci anni come fattorino al Jolly hotel e non ha i soldi per poter pagare un affitto. Gli unici soldi di cui la famiglia dispone al momento sono quelli della pensione di invalidità di Elisabetta, o meglio Valeria, così ama farsi chiamare la figlia di Giuseppe. Elisabetta soffre di epilessia e ha un’invalidità dell’80 per cento.

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Aspra: i ragazzi puliscono la spiaggia

Ad Aspra la pulizia della spiaggia la fanno i ragazzi delle associazioni. Proprio ieri, per la seconda volta (la prima pulizia è stata fatta ad aprile) e per la quarta edizione, a togliere i rifiuti dal litorale sono stati 15 ragazzi delle associazioni Clean World, FQ8 e GRE Bagheria con l’attrezzatura donata dal Comune di Bagheria (Palermo) e collaborando con gli operai del Comune, che si occupano della manutenzione ordinaria del litorale.

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Stupri seriali: arrestato maresciallo a Parabiago (MI)

Massimo Gatto 47 anni maresciallo dei carabinieri a Parabiago ieri è stato arrestato dai colleghi dell’arma con l’accusa di aver abusato di una 19enne detenuta in cella di sicurezza, e quindi priva di libertà: ma le indagini condotte dai procuratori milanesi Cristiana Riveda e Pietro Forno svelano un azione criminale aberrante, a maggior ragione perché messa in atto da un alto grado dei CarabinieriDagli anni 90 a oggi sarebbero stati diversi gli abusi e alcuni, anche se fossero provati, sono comunque già prescritti. Sarà interrogato domani dal gip Enrico Manzi che intanto ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare.

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San Vito Lo Capo: Cappella Santa Crescenzia

Dal mare splendido agli edifici architettonici di una delle località balneari della Sicilia: San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. Poco distante dalla piazza (lungo la strada che porta a Trapani), che si snoda sulla spiaggia affollata di gente con il suo mare cristallino, si trova il piccolo edificio di Santa Crescenzia a pianta quadrata con cupola a sesto rialzato. La Cappella è aperta da archi ogivali, ed è un tipico esempio di architettura trapanese della fine del XV secolo con influenze arabe, normanne e gotiche.

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Palermo, piazza Montegrappa

(foto Serena Marotta)

Loro sognano una piazza viva con un parco giochi per i bambini, dei centri ricreativi per i giovani e per gli anziani e, perché no, anche un campo di calcio. Intanto, però, gli abitanti e i commercianti di piazza Montegrappa, a Palermo, devono fare i conti con la sosta selvaggia, con una fogna a cielo aperto, con i marciapiedi rotti, e una lunga serie di disservizi, che contribuiscono ad allontanarli, giorno dopo giorno, dalla piazza che non gli offre nessuna occasione di svago. La vita in piazza Montegrappa è legata appunto alle attività commerciali: sono piccoli negozi tutti concentrati, uno accanto all’altro, sulla parte della piazza che collega via Gustavo Roccella a via Montegrappa. Alcuni sono storici, come il tabacchi, la taverna, il panificio e i distributori di benzina, altri più recenti, come il supermarket e il negozio di corredi. Così, spente le luci dei negozi, la piazza si trasforma in un dormitorio. “Quando noi commercianti chiudiamo i negozi – dice Giacomo Urso, proprietario del panificio “Pane e dolci”- la vita della piazza si ferma”. Davanti al piccolo negozio di alimentari, c’è Gaetano Garofalo, un residente. “È una piazza morta – dice l’uomo che ci abita da 25 anni -. Qui la gente o ci viene perché ci lavora o perché ci abita”.

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Palermo, movida: Roket ed Exit

(foto di Serena Marotta)

C’è una linea immaginaria che li divide, eppure si trovano uno accanto all’altro. Sono due locali della movida notturna palermitana che in comune hanno solo uno spazio, piazza San Francesco di Paola, ma di fatto rappresentano due mondi diversi: uno è quello etero del Roket, l’altro è quello omosessuale dell’Exit. Una linea che Massimo, quattro anni fa, ha deciso di oltrepassare. È sabato sera, riuscire a farsi spazio tra i ragazzi che popolano la piazza non è semplice. Chioma folta, amanti della musica punk rock, di età inferiore ai 30 anni: sono loro i ragazzi del Roket. Per loro, nessuna paghetta settimanale: studiano e lavorano part time per mantenersi, ma vivono con mamma e papà. E tutto senza rinunciare all’appuntamento settimanale con gli amici al Roket e al loro drink preferito da tre euro: vodka liscia e Redbull.

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NASCE “FORCHETTE ROTTÈ”: GLI INDIGNADOS DELLA SICILIA

(dal sito ufficiale)

Prima gli Indignados in Spagna, adesso nasce il movimento giovanile delle «forchette rotte» in Sicilia. Il motivo? La crisi che sta soffocando i giovani, ma anche la voglia di riscattarsi da quasi 19 anni di cattiva amministrazione delle città italiane. Sono migliaia le buste anonime, senza sigle, con dentro una forchetta di plastica rotta e una cartolina con su scritto: «I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno» che sono state recapitate a politici, amministratori comunali, industriali, rappresentanti degli ordini professionali, sindacalisti, docenti e amministratori universitari siciliani.

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Palermo, Borgo Vecchio: gazebo della legalità

Giusy Lipari e i bimbi del Borgo Vecchio

Alla cassa c’è la piccola Vittoria, 9 anni, che oggi è libera e aiuta il suo papà e il nonno al bar. Accanto ci sono Elena Pagano, 38 anni, e suo cognato, Vincenzo Canzoneri, da sei mesi titolari dell’edicola del Borgo Vecchio. Siamo in piazza largo Eduardo Alfano: qui ci sono i valori. I bimbi sotto il gazebo della legalità, organizzato dal circolo Idv Sandro Pertini, gridano “viva Di Pietro”. Nel frattempo alcuni cittadini firmano la richiesta per richiedere il rimborso Tarsu degli anni 2007, 2008, 2009. L’avvocato Giuseppe Massaro arriva da Mondello. Crocifissa Lo Grande da via dell’Orsa Minore. Gaspare Catania abita vicino piazza Giulio Cesare. Carmelo Clausi e Stefano La Malfa arrivano da corso dei Mille. Poi c’è Stella Faraci che abita dalle parti di via Libertà. Tutti hanno saputo dell’iniziativa grazie ai giornali e alle tv. Tutti lamentano la carenza di vigilanza per le strade della città. “Siamo allo sbaraglio”, dicono. Sono tanti, infatti, i furti che si verificano soprattutto nel salotto della città. “Un solo carabiniere a vigilare nella zona non basta”, aggiunge una residente.

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Roma: tampona e investe carabinieri in borghese.

E’ successo oggi a via osteria del finocchio, nell’estrema periferia a est di Roma: due carabinieri in borghese e in servizio della stazione “Tor Vergata” sono in automobile. Vengono tamponati da un’altra vettura e scendono: si identificano come carabinieri e chiedono i documenti al conducente, che invece preme il piede sull’accelleratore, dopo essere sceso e risalito sull’automobile; i due vengono travolti ma per fortuna non hanno riportato gravi ferite. Dopo qualche ora l’uomo viene rintracciato e tratto in arresto: ha quasi 70 anni ed è già noto alle polizie locali. Le cause dell’insano gesto, come spiega la principale agenzia stampa romana (Omniroma), sono “ancora da accertare”. Quali potrebbero essere i motivi che lo hanno spinto a investire due carabinieri dopo averli tamponati?

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CanaPuglia “una pianta mille risorse”

Pochi giorni fa è stato inaugurato ufficialmente “Cana Puglia”, un progetto finanziato dalla Regione Puglia per la promozione degli usi sostenibili ed eco-compatibili della canapa: a Marzo sono spuntati i germogli di trenta piantine, sono di una varietà con una quantità trascurabile e bassissima di “tetraidrocannibolo” (il principio attivo più importante nell’uso ludico-drogante ), entro il limite previsto dalle normative dell’Unione Europea in modo da non essere “stupefacente”.

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Vince un milione di euro al “Gratta e Vinci”: Gdf lo sequestra

Videopoker, Slot e “Gratta e Vinci”: l’azzardo che si vede aumentare in bar e tabaccherie porta sempre più persone a giocare accanitamente con la vana speranza di vincere, e non con il gusto del divertimento e della responsabilità che i nostri governanti propugnano in maniera ipocrita.
Nel vicentino un giocatore gratta la scheda: vince un milione di euro. “Che fortuna” si potrebbe pensare, ma la notizia non è la vittoria di una somma elevata come quando si parla di “jackpot” al superenalotto nei telegiornali…

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Palermo, “Un patto tra istituzioni e imprese per la legalità”

Un patto tra istituzioni e imprese per la legalità e lo sviluppo” è il tema dell’incontro – organizzato da Legacoop e dal gruppo alimentare Conad -che si è tenuto stamattina all’NH hotel di Palermo. Un patto che ha lo scopo di proteggere il sistema dalle infiltrazioni mafiose e garantire la trasparenza delle attività imprenditoriali in Sicilia. La Lega delle Cooperative e il gruppo alimentare Conad consegneranno, infatti, gli elenchi completi di tutte le imprese associate alle Prefetture. In questo modo sarà possibile monitorare in tempo reale le attività e segnalare eventuali anomalie.

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Palermo, la Madonna del carcere Ucciardone

foto di Serena Marotta

È mezzogiorno e i raggi del sole avvolgono la piccola scultura ritrovata per caso 85 anni fa. La statua della Madonna risale al XVII secolo ed è custodita nel cortile interno del carcere Ucciardone. Qui, ogni mattina, come racconta il direttore, Maurizio Veneziano, il personale – passando davanti alla statua della Madonna, prima di iniziare a lavorare – si sofferma a farsi il segno della croce. È una scultura in marmo, protetta da un baldacchino neoclassico, attorniata da fiori e alberi, che fu ritrovata in un magazzino del carcere. Lasciata lì, con molta probabilità, sin dal 1840, anno in cui i detenuti furono trasferiti dalla Vicaria, le vecchie prigioni, alle nuove, appunto, quelle dell’Ucciardone.

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