Arancini siciliani

Gli arancini sono una specialità della cucina siciliana, uno dei principali prodotti venduti nelle friggitorie di tutta la Sicilia e che a seconda delle diverse zone dell’isola vengono chiamati arancini o arancine, nome che deriva dalla loro forma e dal loro colore che somiglia molto a quello di un’arancia, altro prodotto caratteristico e rappresentativo della Sicilia.

La ricetta originale prevede che gli arancini abbiano una forma conica ma molti per questioni di praticità preferiscono optare per una forma sferica. Degli arancini non esiste un’unica ricetta ma ne esistono in diverse varianti che a seconda dei gusti possono prevedere piselli, sugo, carne macinata, mozzarella, uova sode, ecc.

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Tiella di Gaeta

La tiella di Gaeta, come si capisce già dal nome, è un piatto tipico di Gaeta, un comune in provincia di Latina che essendo situato sul mare soprattutto in passato basava la sua economia sulla pesca e quindi la maggior parte dei suoi abitanti erano dei pescatori, ed è proprio grazie a loro che nasce la famosa tiella.

La tiella, infatti, è una sorta di pizza rustica che è nata proprio per consentire ai pescatori di avere un piatto unico da consumare anche fuori casa e in grado di conservarsi per più giorni.

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Pane carasau

Il pane carasau è un tipo di pane sardo conosciuto anche con il nome di carta da musica per via del suo spessore estremamente sottile. Si tratta, infatti, di sfoglie di pane croccante che vengono utilizzate sia in sostituzione del pane tradizionale sia per la preparazione di altri piatti.

Il pane carasau è stato ideato tantissimo tempo fa dai pastori proprio perchè si tratta di una tipologia di pane che si presta ad essere conservato per lungo tempo. Secondo una leggenda, inoltre, la forma di questo pane deriva da quella della borsa che i pastori avevano a tracolla quando portavano il bestiame a pascolare.

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Canederli tirolesi

I canederli sono un piatto tipico del Trentino Alto Adige, uno dei piatti più richiesti dai turisti che si recano in quelle zone ma che, come tanti altri piatti tipici del territorio, è nato come un piatto povero che preparavano soprattutto i contadini.

Si tratta, infatti, di grossi gnocchi fatti con la mollica di pane raffermo e resi più gustosi mediante l’aggiunta dei prodotti tipici del territorio e che gli stessi contadini ricavavano dal loro allevamento, ossia speck e formaggio.

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Pizzoccheri della Valtellina

I pizzoccheri sono un tipico piatto della cucina valtellinese che precisamente ha origine a Teglio, un paese della Valtellina in cui si trova anche la famosa Accademia del Pizzocchero di Teglio.

Da dove derivi il nome di questo gustoso piatto, in realtà, non si è mai capito. Secondo alcuni il nome pizzoccheri deriva da “pinzocheri“, un termine con cui si indica una persona di poco conto, secondo altri invece deriva dalla forma della pasta e in particolare da “pit“, che significa pezzetto, e da”piz“, che significa schiacciare.

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Pesto alla genovese

Il pesto alla genovese è un condimento tipico della cucina ligure che ha come ingrediente base il basilico. Il nome deriva dal suo antico metodo di preparazione che avveniva mettendo i vari ingredienti nel mortaio, che doveva essere rigorosamente in marmo, e che successivamente venivano pestati con il cosiddetto pestello, che invece era in legno.

Nonostante il pesto alla genovese sia un condimento gustoso e prelibato è semplicissimo da preparare, anche chi non è un grande cuoco può cimentarsi nella preparazione del pesto, basta solo avere un pò di pazienza e gli ingredienti giusti.

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Risotto alla milanese

Il risotto alla milanese è un piatto tipico della cucina italiana caratterizzato da un colore giallo intenso che deriva dall’utilizzo dello zafferano, l’ingrediente principale di questa ricetta.

Il legame di questo piatto alla tradizione milanese deriva da una leggenda secondo la quale un artigiano che lavorava alle vetrate del Duomo, durante il suo matrimonio con la figlia di un mastro vetraio, per far colpo sugli invitati decise di colorare il risotto con lo zafferano che veniva usato per la preparazione dei colori, trasformando così questo risotto “giallo” in uno dei soboli di Milano e della cucina italiana.

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