Traffico di migranti: circa trecento in sei giorni

Incessantemente continuano ad arrivare sulle coste. Si raffinano però i metodi diabolici che utilizzano gli scafisti-criminali, come usare imbarcazioni da ricchi che battono bandiera straniera, per dare l’idea di essere in crociera.

Inoltre hanno scelto nuove rotte. Solo in quest’ultima settimana le forze dell’ordine hanno scoperto:



25 agosto

A Guardavalle (CT) sul mar ionio, intorno alla mezzanotte, i carabinieri avvistano sulla spiaggia un nutrito gruppo di persone: sono all’incirca 50 mediorentali maschi, che non superano i venticinque anni di età.

Altri 20 sono in mare, secondo la loro versione, probabilmente gettati dai delinquenti. L’amara scoperta invece è certa: un giovane cadavere, forse deceduto durante il “viaggio della speranza”. La nave a vela, lussuosa e lunga quasi venti metri, che sarebbe partita dalle Turchia, è stata controllata da una motovedetta dei militari tarantini. I conducenti, un mediorentale e un ucraino, sono stati arrestati. La barca aveva anche un motore interno tipicamente usato per le crociere e per lo sci nautico.

25 agosto
Nella terra del “sole e del vento”, a Tricase, la stretta strada litoranea è percorsa da 26 afghani.
Si pensa che siano sbarcati nelle vicinanze dopo un viaggio a bordo di un mega-gommone: i finanzieri li notano e inizia il travaglio burocratico nei vari centri (di accoglienza e di espulsione).

24 agosto
Sempre nel sud salentino (Santa Maria di Leuca) un ritrovamento analogo dei finanzieri: questa volta i migranti afghani sono circa 40 e sarebbero approdati con due diverse imbarcazioni.

22 agosto
A Lampedusa una quindicina di maghrebini vengono avvistati da una pattuglia acquatica della finanza. Erano su un imbarcazione di legno. Nell’arco delle ventiquattro ore una altro ritrovamento, sempre a Santa Maria di Leuca: più di 20 irregolari.

19 agosto
Alla città dei “bronzi”, in provincia di Reggio Calabria, sono giunti circa 120 individui (donne, uomini e bambini) con tratti etnici curdi, provenienti da diversi paesi. Partono le segnalazioni degli automobilisti che li trovano di notte sulla statale. Sul luogo dello sbarco ci sono già alcune pattuglie appostate.
Mentre vengono identificati, raccontano di essere arrivati su uno yatch dopo essersi imbarcati in un porto turco. Nonostante l’opulenza della nave, il viaggio rimane rischiosissimo: non ci sono alimenti e pochissima è l’acqua.

La mattina seguente, durante le operazioni di controllo, in un fossato viene trovato un ucraino che tenta di nascondersi. Con lui il kit del trafficante: una torcia resistente all’acqua, un binocolo professionale, una macchina fotografica e due telefonini. Subito ha destato sospetto, e giunto anche lui nel centro d’accoglienza, ha avuto il celere scrupolo di farsi la barba. Non è bastato questo accorgimento: i clandestini lo hanno riconosciuto come un membro dell’equipaggio. Sarebbe stato, infatti l’aiutocapitano, dato che accedeva in tutte le zone della barca; vigilava nella stiva che nessuno scappasse quando si avvicinavano navi e velivoli; portava l’acqua;

PERCHE’ E’ RIMASTO IN ITALIA?
Dagli sms salvati, si potrebbe dedurre che anche qualcun’altro sapeva del suo viaggio verso la penisola: nessuna permanenza era però preventivata. Forse, gli altri “pirati del 2000”, sono partiti a razzo appena scorti i militari. Lui era a terra perché muoveva il gommoncino che trasportava, una dozzina per volta, gli immigrati. Forse è stato un altro l’imprevisto che gli ha fatto perdere tempo.

La macchina fotografica poteva servire per scattare foto ai traghettati: era il modo di procurarsi garanzie per il crudele affare. Così era accaduto nel 2009 quando, sempre in Calabria e in simili circostanze, venivano fermati tre scafisti ucraini residenti in russia con una fotocamera.

QUANTO COSTA UN “VIAGGIO DELLA SPERANZA”?
Viaggiando via mare si possono arrivare a pagare anche 20000 euro (a testa) : l’arrivo non è certo. Può capitare che il trafficante tenti di estorcere ulteriori soldi alle vittime, magari minacciando di gettarli in mare. Oppure questa fine serve solo per liberarsi della “merce umana che scotta” e che pesa. A volte il viaggio non finisce nelle località marittime: vengono stipati in grossi automezzi per essere spediti fin nel nord Italia. Molti, anche bambini, sono morti mentre si attaccavano con cinghie improvvisate sotto il fondo dei camion. I viaggi più “sicuri” sono quelli dai paesi dell’est: ci si incammina tra le montagne a piedi o con costosi passaggi. Il “traffico via terra”, dopo gli accordi con Gheddafi, sembra essere tra i più gettonati.

NON SOLO RESPINGIMENTI: NUOVA CONSAPEVOLEZZA
Una novità positiva emerge però negli ultimi anni: nei paesi di provenienza, si sta “demitizzando” l’europa nord-occidentale, grazie alla consapevolezza delle condizione precarie di viaggio e permanenza. Tante sono le persone che ritornano in patria per raccontare.
Didier Awadi, artista senegalese di mezza età, ha incentrato le sue canzoni “hip-hop” su politica e storie che iniziano come la sua: partendo per le Canarie con una piccola piroga e un navigatore. L’aspirazione, per molti giovani dalla costa occidentale, è anche quella di diventare manovalanza della malavita in Italia o Spagna pur di fuggire. Poi molti, come il noto cantante, vogliono invertire questa tendenza e creare un nuovo futuro in Africa.

Sono passati sette anni circa, da quando Berlusconi dichiarò che gli sbarchi erano diminuiti del duecentoquarantasette per cento. Il mese scorso sono stati diffusi i dati dell’ultimo periodo Maroni: da oltre ventimila fino a luglio 2009 (partendo da agosto del 2008), ai circa 3500 fino a luglio scorso (partendo da luglio 2009). Per questo il ministro ha affermato che vorrebbe “espandere l’accordo” anche per le coste turche e greche.

( in foto: Kiriee Hernor, 26 anni, risiede a San Pietroburgo. E’ il trafficante catturato il 19 agosto)

4 commenti su “Traffico di migranti: circa trecento in sei giorni”

  1. Il guadagno illecito sulle vite umane è deplorevole ed inaccettabile. Mi domando : è mai possibile che c’è gente che non ha il minimo rispetto per i più poveri?? E gente che nella indifferenza totale e nella crudeltà mette a rischio la vita degli altri per il vile denaro. Ma noi cosa possiamo fare per loro? Chi difende i diritti della vita di questa povera gente? Complimenti Paolo per questo articolo Ho aggiunto altre notizie alle mie conoscenze in merito

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