Ritenuto da anni una copia, ma è di Raffaello

Ritenuto per decenni una copia, a prima vista di origine ottocentesca, e abbandonato in un deposito modenese, questo ritratto di donna rappresenta invece un’opera di Raffaello.

Sono bastati pochi mesi di analisi a Firenze per scoprire la verità sulle origini del dipinto, finora considerato una copia, ma avente alcuni particolari che non hanno ingannato la sensibilità di Mario Scalini, titolare della soprintendenza di Siena e Grosseto e soprintendente ad interim di Modena e Reggio Emilia.

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Cotechino di Modena Igp

Il Cotechino di Modena Igp è sicuramente un alimento particolare, così come particolare è la sua storia.

Si racconta infatti che la sua prima apparizione la fece nel 1511 a Mirandola: quando la cittadina venne assediata dalle milizie di Papa Giulio II, gli abitanti del posto, dovendo nascondere la carne di maiale, iniziarono ad insaccarla nella cotenna del maiale, dando vita al Cotechino, un’idea ingegnosa che ancora oggi è sulle nostre tavole.

Già nel 1800 il Cotechino si era diffuso in larga scala in tutta Italia divenendo un alimento molto pregiato.

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L’aceto balsamico di Modena

L’aceto balsamico di Modena, dopo aver ottenuto il marchio DOP (denominazione di Origine Protetta) è riuscito ad aggiudicarsi anche un secondo riconoscimento, il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), dei riconoscimenti volti a proteggere il prodotto e a sottolineare la sua qualità e lo stretto legame delle sue peculiarità con quella che è la zona di produzione.

Ma ottenere questo riconoscimento non è stato affatto facile. La richiesta, infatti, è stata inoltrata nel 1996, ben 13 anni fà e soltanto oggi è arrivato l’annuncio ufficiale del riconoscimento.

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Aceto balsamico di Modena

Uno dei tanti prodotti che non deve mai mancare sulle tavole degli italiani è l’aceto balsamico rigorosamente di Modena. L’aceto balsamico che conosciamo e che ci rende felici di essere italiani è prodotto nelle aree di Modena e Reggio Emilia e viene realizzato prendendo una base di mosto d’uva cotto ed è per questo che il colore di tale prelibatezza è molto scuro. Nel mosto d’uva è presente zucchero in una buona percentuale, e la relativa cottura porta ad un processo di caramellazione che regala all’aceto balsamico un colore inconfondibile.

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