Non bastava il “lotto automatico e istantaneo”, non bastava la “liberalizzazione” delle macchinette videopoker-slotmachine che ora si trovano anche in metro, e nemmeno l’invadenza dei “gratta e vinci” che tentano un potenziale “game-addicted” anche quando è alla posta con i distributori automatici (o con le schedine semplicemente esposte se l’ufficio postale è piccolo).
Ecco cosa prevede il provvedimento: si potrà puntare massimo cinque euro e lo Stato potrà anche avvalersi della Sogei (società di Information and Communication Technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che attualmente gestisce i punti delle macchinette videoslot) per la gestione dei terminali di gioco. La giocata sarà associata allo scontrino fiscale della spesa e consisterà nella partecipazione a una lotteria, le cui regole devono essere ancora definite dai Monopoli di Stato.
La disposizione, come ha spiegato una delle ultime inchieste di “Report”, è dovuta al decreto Abruzzo del 2009 che puntava sul gioco.
Paolo Maria Addabbo