Il Tartufo Bianco d’Alba

I tartufi sono dei tuberi particolari per avere al loro interno una sorta di polpa che viene definita in gergo tecnico “gleba” mentre il guscio esterno viene chiamato “peridio”. In gran parte sono formati da acqua, fibre e sali minerali assorbiti dalle radici dell’albero con cui vivono in simbiosi.

Come saprete uno dei più famosi è il Tartufo Bianco d’Alba, scientificamente Tuber Magnatum Pico, che cresce nella zona collinare delle Langhe, del Roero e in parte del Monferrato.

Solamente in queste zone d’Italia è possibile trovare il Tartufo d’Alba, in dialetto piemontese “trifola”, giudicato da tutti gli esperti come il migliore al mondo.

Il tartufo bianco d’Alba ovviamente può raggiungere prezzi elevati vista la difficoltà a trovarlo, ma ne basta veramente una quantità minuscola in ogni piatto per rendere il suo sapore speciale, è molto consigliato nella cucina piemontese, ma più in generale si adatta benissimo anche alla cucina italiana.

Addirittura qui, nel 1996 è stato fondato il Centro Nazionale Studi Tartufo, un istituto unico al mondo specializzato nella ricerca e nella divulgazione della cultura tartuficola.
Vengono organizzati seminari di degustazione, vengono studiate nuove tecniche di degustazione, vengono provati nuovi utilizzi in cucina del tartufo.

Data l’importanza del prodotto ogni singolo tartufo d’Alba è oggetto di un’attenta analisi che ne garantisce la sanità e la perfezione.

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