Tassa sulle sigarette elettroniche

Parliamo di un tema molto chiaccherato in questi mesi, vale a dire le sigarette elettroniche.  Nel decreto legge n. 35 del 2013 che ha sbloccato una parte dei pagamenti alle imprese da parte dello Stato può essere introdotto un nuovo balzello che andrebbe a colpire le sigarette elettroniche.

C’è da ricordare che nelle sigarette elettroniche non è presente tabacco e quindi questa modifica del decreto avrebbe il sapore della beffa. Quindi se l’emendamento passerà, le sigarette elettroniche saranno equiparate agli altri prodotti da fumo. Si parla di sigarette elettroniche pericolose, anche se sono state realizzate per garantire ai fumatori di poter abbandonare il vizio.  Molti  fumatori hanno deciso di passare alla sigaretta elettronica: in Italia si pensa che nell’arco di questo anno si arriverà ad un milione di fumatori di questo genere.

Il tutto per garantire la copertura finanziaria necessaria per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione; le sigarette elettroniche porterebbero qualche milione di euro nelle casse dello Stato. Vista l’incredibile popolarità delle sigarette elettroniche, ecco che una tassa sembra essere inevitabile.

Oggi è possibile acquistare le sigarette elettroniche praticamente ovunque ma dovrebbe esserci una supervisione di un medico. Finora è stato anche spiegato solo come funzionano le sigarette elettroniche, ma quello che conta è capire come farne uso. In Francia per esempio è stato già lanciato l’allarme, perché non si conoscono i rischi legati all’inalazione assidua del glicole propilenico e della glicerina contenuti nelle varie sigarette elettroniche.

Una società che si occupa di sigarette elettroniche, ha dichiarato: “Questa è una manovra della lobby del tabacco, la nuova tassa è contro gli italiani: colpisce uno dei pochi mercati in crescita e che dà lavoro”. 

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