Ici per la Chiesa

Mario Monti ha deciso di stipulare un emendamento in cui verrà attribuito il pagamento dell’ici anche sugli immobili della Chiesa. Il premier Monti ha deciso di sopperire al problema economia nel nostro Paese imponendo l’ici anche su quegli edifici ecclesiastici che hanno fini commerciali.

Articolo 18 secondo Monti-Camusso

L’argomento è sempre stato di forte discussione nel nostro Paese soprattutto tra i radicali e il mondo ecclesiastico, da sempre divisi su questo punto. E’ chiaro che anche la Chiesa, stando al pensiero degli antiecclesiastici, debba contribuire al risanamento dell’economia italiana.

L’ici per la Chiesa garantirà una buona somma di denaro all’Agenzia delle Entrate, anche se qui ci sono varie discussioni in corso. Per l’Anci si parla di cifre che si aggirano intorno ai 500-700 milioni per ciò che riguarda l’esenzione, mentre per l’Ares addirittura 2,2 miliardi di euro. Bisognerà quindi cercare di fare uno studio più approfondito per tentare di capire quale sia la reale stima economica che la Chiesa dovrà pagare allo stato.

Tagli spesa pubblica

La risposta a quest’emendamento di Monti da parte degli ordini eccliasistici è stata piuttosto diplomatica, purché però si faccia molta attenzione al valore sociale del no profit. Saranno quindi soggetti al pagamento dell’ici tutti gli edifici ecclesiastici a fini commerciali, quindi si parla di scuole, cliniche sanitarie e vari immobili a cui la Chiesa si appoggia non esclusivamente per diffondere la parola di Dio. Una svolta quella di Monti che è stata appoggiata con grande seiretà da parte della Commissione europea, favorevole insomma all’idea del Premier di allargare il pagamento dell’ici anche in campo ecclesiastico. In questo modo l’economia del Paese avrà un riscontro piuttosto positivo.

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