Gelmini ai precari scuola: “Adesso non li incontrerò”

Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, stamattina, ha rotto il silenzio sulla questione dei lavoratori precari: “Adesso non li incontrerò per il semplice motivo che stiamo perfezionando degli accordi. Protestano senza ancora essere stati esclusi. Una protesta legittima ma non motivata. Non si tratta di persone che sono state licenziate, presumono di non avere un posto di lavoro, ma il ministero non ha ancora completato le operazioni”. Lo ha fatto nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, dove ha presentato le novità per l’anno scolastico 2010-2011.

E ha aggiunto: “Vedremo quanti precari risponderanno positivamente agli accordi regionali, se poi preferiscono l’indennità di disoccupazione…”In più “non voglio essere coinvolta in una contrapposizione politica, che avrebbe un impatto negativo sull’avvio dell’anno scolastico”, ha precisato. Intanto Caterina Altamore, che questo pomeriggio è stata ricoverata per un malore dopo sette giorni di digiuno, in serata è tornata a Montecitorio per continuare la protesta e, domani, alle 13, insieme a Giacomo Russo terrà una conferenza stampa in risposta alle affermazioni del ministro Gelmini. “Ho vissuto con molta preoccupazione il momento in cui l’ambulanza ha portato Giacomo Russo in ospedale quella mattina del 31 agosto. Sono arrivato a Montecitorio alle 9.30 e ho accompagnato Giacomo in un bar perché doveva andare in bagno. Poi tornati al presidio l’ho visto tremare come una foglia e gli ho prestato la mia felpa. Per fortuna all’ospedale gli hanno fatto una flebo e le sue condizioni sono migliorate”.
Brunello Arborio, docente di Terni

È il racconto di Brunello Arborio, docente di ruolo, che vive a Terni, e che ha partecipato il 27, il 28 e il 31 agosto al presidio davanti a Montecitorio a sostegno dei colleghi precari: “Trovo molto gravi le dichiarazioni fatte oggi dalla Gelmini – ha affermato a “Italos” -. Il ministro si rifiuta di incontrare i precari che stanno facendo lo sciopero della fame inventandosi delle strumentalizzazioni politiche. Scarica la responsabilità dell’aumento del precariato scolastico sul governo precedente. Tuttavia dimentica che anche i passati governi Berlusconi hanno formato ed abilitato all’insegnamento gran parte degli attuali precari. Intanto spero che la protesta continui, io stesso cercherò di tornare il prima possibile al presidio”.

Da Terni a Palermo. Liella Stagno, docente palermitana disoccupata, dice amareggiata: “Come si fa a mettere in dubbio la buona fede di persone che rischiano la propria vita in nome di un ideale qual è quello del diritto al lavoro. Sono una docente precaria, che non milita in alcun partito, senza tessere ma con tanti titoli. Potrò tornare a svolgere il lavoro che amo?”
Serena Marotta

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