Palermo, “Cittadinanza per la magistratura”

(foto di Serena Marotta)

“Vedo, sento, parlo”: è scritto sullo striscione sorretto dai bimbi che sfilano in testa al corteo. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Peppino Impastato, don Pino Puglisi sono solo alcuni dei nomi che si sentono intonare durante la fiaccolata a sostegno della magistratura contro la mafia organizzata questo pomeriggio a Palermo dal comitato “Cittadinanza per la magistratura”. “Le indagini sulle stragi, il lavoro dei magistrati siciliani, le testimonianze dei pentiti sono tutte ‘anticamere della verità’ – spiega il comitato-. Spegnere i riflettori sulle stragi equivale a premere il pulsante per la prossima testa che salta. Basta celebrazioni, il vero sostegno va a chi c’è adesso, vivo”.

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Palermo, commemorazione Piersanti Mattarella

Corone di fiori sono state deposte questa mattina in via Libertà, a Palermo, sul luogo dell’omicidio di Piersanti Mattaralla assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980.
Alla cerimonia di commemorazione dell’ex presidente della Regione siciliana erano presenti, oltre alla vedova Mattarella, i figli, i nipoti e il fratello, anche l’assessore regionale alla Famiglia, Andrea Piraino, il presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, il sindaco Diego Cammarata, il procuratore antimafia Piero Grasso, il prefetto Caruso.

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Attentato Addaura, Galatolo incastrato da test Dna

(foto Ansa)

A piazzare la borsa esplosiva all’Addaura per il fallito attentato al giudice Giovanni Falcone fu Angelo Galatolo, boss dell’Acquasanta, classe 1966. Così come conferma l’esame del Dna estratto dagli esperti della Polizia scientifica da una macchia di sudore trovata su una maglietta ritrovata accanto al borsone usato appunto per il fallito attentato all’Addaura organizzato il 21 giugno 1989 contro il giudice Giovanni Falcone.

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Strage via D’Amelio, Spatuzza riconosce 007

“Somiglia all’estraneo presente nel garage dove fu preparato l’attentato”. Così il mafioso Gaspare Spatuzza, oggi collaboratore di giustizia, ha indicato ai pm di Caltanissetta – che hanno riaperto le indagini sulle stragi del ‘92 – l’ex agente del Sisde, ora funzionario dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna, Lorenzo Narracci. “È lo stesso che mi avete mostrato in foto”, ha detto Spatuzza, che, tuttavia, non è stato in grado di fornire risposte certe. Dunque ci sarebbe una somiglianza. Lo 007, secondo il pentito, potrebbe essere “la persona esterna alla mafia” vista mentre veniva imbottita di tritolo la Fiat 126, ovvero l’auto usata per uccidere il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta quella domenica pomeriggio del 19 luglio 1992 in via D’Amelio, a Palermo.

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