Attentato Addaura, Galatolo incastrato da test Dna

(foto Ansa)

A piazzare la borsa esplosiva all’Addaura per il fallito attentato al giudice Giovanni Falcone fu Angelo Galatolo, boss dell’Acquasanta, classe 1966. Così come conferma l’esame del Dna estratto dagli esperti della Polizia scientifica da una macchia di sudore trovata su una maglietta ritrovata accanto al borsone usato appunto per il fallito attentato all’Addaura organizzato il 21 giugno 1989 contro il giudice Giovanni Falcone.

Il boss dell’Acquasanta era già stato condannato nel primo processo per la bomba piazzata davanti alla villa del giudice Falcone. Quindi il test del Dna eseguito conferma la ricostruzione fatta dal pentito Angelo Fontana.

Tuttavia, la Scientifica avrebbe anche estratto altri tre profili genetici lasciati dai sicari dalla cinghia di una maschera, da un telo e da una muta lasciati.
Codici genetici che, per il momento, non sarebbero stati identificati: non apparterrebbero, infatti, né al poliziotto Nino Agostino, né al collaboratore del Sisde Emanuele Piazza, scomparsi dopo il fallito attentato all’Addaura.
Serena Marotta

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