Elezioni Umbria: il governo giallo-rosso al primo esame

Le elezioni regionali in Umbria sono il primo esame per il nuovo governo giallo-rosso capitanato da Conte, con le urne che si sono aperte questa mattina alle sette. I più di 700 mila elettori avranno tempo fino alle 23 per votare il presidente della Regione.

Oltre all’esame per il Conte bis, sarà anche un banco di prova per l’opposizione, che dovrà misurare le sue forze in vista delle prossime elezioni.

Non è certamente la regione più semplice per la Lega ad esempio, che non vede l’ora di misurare le sue forze dopo l’esclusione dal Governo. L’Umbria infatti è stata governata dalla sinistra negli ultimi anni, con il presidente uscente Catiuscia Marini che lascia un anno prima a causa dello scandalo sanità. Attraverso il voto si misurerà quanto la sinistra pagherà gli errori della sua presidente.

La regione al voto

Gli analisti scommettono in un cambiamento epocale per l’Umbria, qualsiasi sia il candidato che la spunterà alle urne. Infatti, dopo decenni di presidenti di sinistra, dal Pci per passare dai Ds fino al Pd, per la prima volta non ci sarà un candidato del partito. Una scelta proprio dovuta allo scandalo sanità che ha fatto dirottare il Partito democratico su candidati di altri partiti alleati.

Particolare anche l’Umbricellum, il sistema elettorale a turno unico della regione, senza voto disgiunto. Vincerà chi avrà più voti e basta, senza ballottaggio. La lista del presidente vincitore avrà 12 seggi su 20, più quello del governatore. Per gli otto seggi restanti, bisognerà superare almeno il 2,5% della soglia di sbarramento, ma un seggio sarà riservato al miglior perdente.

La Lega vuole comunque giocarsi le sue carte, almeno per dimostrare al paese di avere quella famosa tenuta e crescita che risulterebbe dai sondaggi. Il Pd e il M5s invece dovranno dimostrare forza. In particolare i Grillini misureranno per la prima volta la reazione dei propri elettori all’alleanza con il Pd, da sempre nemico giurato del Movimento, e ora a fianco ai gialli nel Governo.

Per il capo delegazione Dario Franceschini non ci saranno sorprese:

“Questa in Umbria è la prima tappa di un percorso che deve durare nel tempo. Dopo l’Umbria, ci saranno Calabria, Emilia-Romagna e poi, sempre nel 2020, Toscana, Liguria e Campania”.

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