Un pitone usato per lo spaccio della cocaina

Arriva dal Lazio, precisamente da Roma, una delle notizie più strane di questi giorni. E’ stato trovato dalla Guardia di Finanza un pericoloso pitone albino lungo tre metri, che veniva usato da un gruppo di delinquenti come minaccia nei confronti dei clienti che non pagavano la cocaina che spacciavano.

Il serpente veniva usato inoltre anche come deterrente per le forze dell’ordine, oltre che come mezzo di persuasione verso i clienti in debito per la cocaina.

Sono state arrestate in tutto dodici persone, facenti parte di una banda criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti in tutto il Lazio. Bisogna ancora verificare se ci siano o meno collegamenti con la criminalità organizzata.

L’operazione della GdF, chiamata Shyla Connection, ha portato in pochi mesi a scovare e sequestrare circa 5 chili di cocaina, dei quali 2 etti erano nascosti addirittura sotto al serpente.

Il blitz della Finanza è scattato quando sei uomini della banda si sono riuniti in un immobile per preparare la cocaina da spacciare. Sono state trovate anche diverse armi di vario calibro.

Il serpente, un Python Molurus Bivittatus varietà albina, è stato sequestrato dal personale del Corpo Forestale dello Stato ed affidato alle cure veterinarie degli esperti del BioParco di Roma.

Ora i dodici arrestati dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di altri reati contro il patrimonio connessi all’illecita detenzione di armi e specie animali protetti.

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