Settore agricolo colpito dalla legge di stabilità

La legge di stabilità è stata approvata lo scorso 11 ottobre spiccano la riduzione delle possibili detrazioni nella denuncia dei redditi e l’aumento dell’Iva dell’1 per cento previsto da luglio 2013.

Ma per il settore agricolo le brutte notizie non finiscono qui: infatti le risorse per le misure di sostegno verranno trasferite al bilancio dello Stato, anche se si stratta di un disegno di legge e gli imprenditori agricoli sperano in un passo indietro del Governo.

Le società agricole a responsabilità limitata e le società cooperative possono scegliere ad oggi la tassazione basata sui redditi fondiari, mentre dal 1° gennaio 2013 dovranno tornare a redigere i bilanci. Si annullano così gli sconti e l’agevolazione fiscale introdotta per rafforzare la competitività del sistema agricolo, introdotto con la legge di orientamento del 2001 e decreti legislativi del 2004 e 2005.

La legge di stabilità fa rientrare le società agricole (dal prossimo 1° gennaio 2013) tra i soggetti che stabiliscono il proprio reddito come reddito d’impresa e non più come reddito fondiario.

Il presidente di Confagricoltura ha definito la disposizione “assolutamente in controtendenza” aggiungendo che in questo modo non si favorisce l’aggregazione di capitali che permettevano in passato di ridurre il gap con le altre società europee.

E’ intervenuta anche la Coldiretti, dicendo che si aumenta del 5 e del 15 per cento la base di calcolo per le imposte determinate con i criteri catastali, i quali non saranno mitigati dalla riduzione di un punto percentuale delle prime due aliquote Irpef.

Per concludere, durante la riunione delle parti sociali a Palazzo Chigi organizzata per il Disegno di legge sulla stabilità, le organizzazioni agricole sono state escluse dal tavolo di discussione. Confagricoltura e Cia hanno dichiarato la loro amarezza per questa decisione, nei confronti di una realtà che è parte integrante del sistema Italia.

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