Pubblicati dati sugli esodati

L’inps ha deciso di tirare le somme sulla spinosa questione degli esodati, e ha pubblicato i primi dati riguardanti l’operazione di salvaguardia dei 65000 lavoratori, da cui risulta che circa 3mila persone non hanno potuto ancora godere del beneficio in denaro. Le loro posizione verranno comunque nuovamente valutate dall’Istituto nazionale di previdenza sociale.

L’Inps con la circolare n. 76/2013 ha fatto il punto sulle disposizioni riguardanti le tre operazioni di salvaguardia effettuate, mettendo in luce che nella prima salvaguardia, rientrano:

  • 25.590 lavoratori collocati in mobilità ordinaria,
  • 3.460 lavoratori collocati in mobilità lunga criteri di ammissione alla salvaguardia,
  • 17.710 titolari di prestazione straordinaria a carico dei Fondi di solidarietà,
  • 10.250 lavoratori che, prima del 4 dicembre 2011 sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione,
  • 950 lavoratori che alla data del 4 dicembre 2011 hanno in corso l’istituto dell’esonero dal servizio,
  • 150 lavoratori che alla data del 31 ottobre 2011 risultano essere in congedo per assistere figli con disabilità grave.
Nella seconda operazione rientrano invece:
  • 40.000 lavoratori per i quali le imprese hanno stipulato in sede governativa accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali,
  • 1600 lavoratori per i quali era previsto da accordi l’accesso ai Fondi di solidarietà di settore
  • 7.400 lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione,
  • 6.000 lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro.
Per quanto riguarda la terza salvaguardia, i destinatari del nuovo decreto sono 2560 lavoratori in mobilità ordinaria o in deroga, 1590 soggetti autorizzati al versamento volontario dei contributi previdenziali, 850 prosecutori in attesa di concludere la mobilità e 5130 lavoratori cessati.

L’inps ricorda che le posizioni dei soggetti esclusi dalle prime due salvaguardie saranno riviste per verificare se siano in possesso dei requisiti previsti per rientrare nel terzo decreto, e i lavoratori dovranno presentare domanda di accesso alla salvaguardia direttamente alla DTL, le Direzioni Territoriali del Lavoro competenti.

 

 

Lascia un commento