Passaporti più “semplici”: il pagamento sarà una tantum

Una semplificazione che potrebbe salvare molti italiani dal rischio di non partire per motivi di lavoro o semplicemente per una vacanza. Stiamo parlando della validità del passaporto, un documento che molti lasciano nel cassetto per diversi mesi senza utilizzarlo e di conseguenza si scordano di rinnovarlo.

Nei giorni scorsi è giunta una proposta riguardo il passaporto dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, il quale ha dichiarato che per ora gli uffici interessati si stanno confrontando, soprattutto sulle mancate entrare per lo Stato che ammonterebbero a circa 50 milioni di euro su base annua. Il tutto è rinviato quando si approfondirà meglio la questione.

Il Governo infatti sta valutando di sostituire l’attuale bollo sul passaporto, con un pagamento una tantum da effettuarsi al momento del rilascio del documento di viaggio, e sempre Giarda ha riferito che sono in corso in questi giorni dei confronti tecnici per un riordino dell’attuale normativa in materia di passaporti.

Attualmente il passaporto elettronico (che prevede al suo interno una stampa anticontraffazione e un microprocessore che consentono la registrazione dei dati del titolare del documento e l’autorità che lo ha rilasciato) costa 44,66 euro per il libretto con 32 pagine e 45,62 euro per quello di 48 e si può ricevere direttamente presso il proprio domicilio tramite il servizio postale al costo di 8,20 euro. Quest’ultimo importo deve essere versato in contanti a colui che effettua la consegna.

In caso di smarrimento, il richiedente avrà diritto a un indennizzo pari a 50 euro che possono essere riscossi dal destinatario richiedente.

Dovrebbe invece persistere la tassa annuale per il passaporto di quei cittadini italiani residenti in paesi extra-UE.

 

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