L’Agenda Digitale è legge

Il decreto sviluppo e il rilancio dell’economia, contenente anche la famosa Agenda Digitale, è stata approvata con 261 voti favorevoli, dopo alcuni giorni di indecisione e preoccupazione legati al fatto che tale legge potesse essere messa nel cassetto.

L’Agenda digitale riconosce il ruolo fondamentale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, allineandosi agli  obiettivi che l’Europa si è prefissata di raggiungere entro il 2020.

Innanzitutto carta d’identità elettronica e tessera sanitaria saranno racchiuse in un unico documento e nel frattempo continuerà ad essere rilasciata la carta di identità elettronica. Poi ogni cittadino avrà la possibilità di indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, la famosa PEC, quale suo domicilio digitale, tramite la quale potrà comunicare con le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi.

«L’impegno a creare le condizioni favorevoli alla crescita questo governo l’ha rispettato» ha dichiarato il ministro Passera «Il ciclo si è modificato. Un anno fa avevamo davanti a noi un andamento peggiore dell’anno precedente, un anno da almeno -2%. Adesso abbiamo davanti un anno dove verosimilmente si tornerà al segno positivo. Col rischio che abbiamo corso è un buon risultato».

Agevolazioni per le start-up innovative, e per favorire lo sviluppo di una nuova classe imprenditoriale, viene introdotta la definizione di impresa start-up innovativa. Essa deve rispondere ad alcuni parametri:

  • Essere società di capitali, costituite anche in forma cooperativa
  • Non essere quotata in borsa
  • Essere detenuta e controllata almeno al 51 per cento da persone fisiche
  • Avere sede principale in Italia
  • Essere attiva da meno di  4 anni
  • Avere un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
  • Non distribuire utili
  • Avere contenuto innovativo

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