Agevolazioni per le start up innovative

Nel decreto sviluppo del 2012 verranno previsti ulteriori incentivi per le start up, introducendo una disciplina per favorire la raccolta di capitale di rischio attraverso portali online. Si tratta del cosiddetto crowdfunding, una modalità di reperimento di risorse finanziarie alquanto innovativa.

Per costituire una start up non servirà pagare l’imposta di bollo, circa 156 euro, i diritti di segreteria (che ammontano a circa 90 euro) e del diritto annuale della CCIAA, circa 200 euro.

Le start up potranno usufruire gratis del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, vale a dire il fondo del ministero dello Sviluppo economico che concede alle banche garanzie pubbliche per coprire i finanziamenti elargiti.

Ricordiamo che le start up innovative potranno avere dipendenti a tempo determinato con un contratto di almeno 6 mesi e un massimo di 36 mesi e potranno essere rinnovati più volte, con la possibilità di un’ulteriore proroga di 12 mesi allo scadere del terzo anno di vita.

Dal punto di vista fiscale, il privato che acquista quote o azioni di una start up innovativa avrà diritto a una detrazione Irpef del 19 per cento per tre anni e sempre dal 2013 al 2015 non concorre alla formazione del reddito il 20 per cento della somma investita nel capitale sociale.

Il Governo stanzierà per le start up vengono circa 200 milioni di euro, sotto forma di incentivi e fondi per investimento messi a disposizione dal Fondo Italiano Investimenti della Cassa Depositi e Prestiti.

Passera ha dichiarato che la normativa è stata messa in piedi grazie alle proposte arrivate dai migliori paesi e esperti del settore, ponendo particolare attenzione anche nell’ambito del diritto fallimentare. Infatti sono state introdotte delle norme a tutela di quelle start up che non riescono nel loro intento dovendo programmare la propria chiusura in anticipo.

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