Chiarimenti su Redditometro e Redditest

Sono giunte alcune precisazioni riguardo il Redditometro e il Redditest direttamente dall’Agenzia delle entrate.

Il Redditometro è un metodo di controllo dei redditi dei contribuenti attraverso l’applicazione di elementi indicativi di capacità contributiva: spese che devono essere coerenti al reddito dichiarato. Il nuovo redditometro è stato puntualizzato il 15 febbraio scorso tramite la circolare n. 1/E (dove si parla anche di accertamento, iva per cassa, rivalutazione terreni e partecipazioni, IRAP, schede carburante), ha chiarito dei punti di difficile intuizione: innanzitutto il  ReddiTest viene definito solo uno strumento di autodiagnosi e orientamento per il contribuente, per capire se il proprio reddito familiare rispetto alle spese sostenute risulta congruo.

Altro tema da chiarire, i beni ad uso promiscuo: è stato stabilito che i beni e servizi non esclusivamente ed effettivamente relativi all’attività d’impresa o di lavoro autonomo rilevano per la parte non riferibile al reddito professionale o d’impresa.

Alcuni chiarimenti sul nuovo redditometro anche per il tema riguardante il rapporto tra vecchio e nuovo redditometro, per capire i contribuenti possono utilizzarlo durante i contraddittori relativi ad annualità basate sul vecchio redditometro. Il punto focale della risposta risiede tra le righe del’articolo dove si cita “…eccetto per gli accertamenti relativi ai redditi per i quali il termine di dichiarazione non è ancora scaduto alla data di entrata in vigore del …decreto”, ossia per gli accertamenti relativi ai redditi dell’anno 2009 e seguenti.

I produttori agricoli sono stati esonerati dall comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini dell’Iva, articolo entrato in vigore il 19 dicembre scorso. Infine l’Agenzia afferma che la quota di risparmio formatasi nel corso dell’anno e non utilizzata per spese di investimento o per consumi concorre alla determinazione del reddito complessivo accertabile.

 

 

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