Addizionali Irpef comunali senza pubblicazione

Il 20 dicembre è scaduto il termine per la pubblicazione delle delibere decise dai Comuni sulle addizionali Irpef 2012, condizione indispensabile per la loro efficacia, secondo quanto stabilito dall’articolo 4, comma 1 del Dl 16/2012. Quindi per legge le variazioni delle addizionali Irpef hanno effetto a patto che la pubblicazione avvenga entro il 20 dicembre ma molti sindaci non hanno adempiuto a tale obbligo.

I Comuni sono stati chiamati alla prova dell’addizionale Irpef, ma sono 905 i sindaci che non hanno mandato al  Ministero dell’Economia le delibere e 120 quelli che le hanno comunicate oltre il termine indicato, e dunque è stato deciso che per il 2012 valgono ancora le regole delle addizionali Irpef  previste dal Comune nel 2011. Di conseguenza, i possibili aumenti possono essere applicati solo dai redditi 2013.

Secondo la  Cgia di Mestre, a causa dell’andamento medio delle addizionali applicate in questi ultimi anni le buste paga sono sempre più leggere. Per esempio un operaio che percepisce 20 mila euro, l’anno prossimo si troverà una trattenuta annua di 420 euro, ben 95 euro in più rispetto al 2010, mentre ad un impiegato con un reddito annuo di 32 mila euro, l’Irpef decurterà il suo reddito annuo di 700 euro, con un aggravio di 133 euro; oltretutto la Legge di stabilità ha imposto l’Irpef anche per i pensionati di guerra.

Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, ha dichiarato: «L’aumento della tassazione locale è diventato ormai una costante. Lo Stato risparmia tagliando i trasferimenti, le Regioni e i Comuni si difendono innalzando il livello delle imposte per mantenere in equilibrio i propri bilanci. Speriamo che si riprenda in mano il tema del federalismo fiscale, altrimenti tra Imu, Irap, Tares, e addizionali Irpef i cittadini e le imprese si troveranno a pagare sempre di più senza avere un corrispondente aumento della qualità e della quantità dei servizi offerti».

 

 

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