Impatto aumento Iva

Andiamo a vedere in questo articolo quale sarà l’impatto dell’aumento Iva dal 1 luglio dal 21 al 22 per cento: secondo alcune stime, esso comporterà un aggravio per le famiglie italiane di circa 135 euro all’anno, ma dato ancora più grave, sarebbero a rischio chiusura circa 26.000 negozi.

Le famiglie oltre ai 135 euro, dovranno pagare anche il nuovo tributo comunale sui rifiuti (la Tares), che secondo Federconsumatori costerà la bellezza di 734 euro a famiglia. Una vera e propria mazzata e come ha spiegato il presidente Trefiletti “sommando i rincari per ogni singola imposta: 45-45 euro per la nuova tassa sui rifiuti e servizi comunali, 207 euro per il possibile aumento Iva considerando anche i costi indiretti, 480 euro medi per l’Imu, si arriva a 734 euro in media quale esborso aggiuntivo a famiglia”.  E anche la Cgia di Mestre, in merito ai dati in suo possesso sostiene che« la priorità del prossimo Governo debba essere la totale cancellazione dell’aumento Iva di luglio».

Ricordiamo che l’aumento Iva di un punto percentuale andrà a colpire:

  • abbigliamento,
  • elettrodomestici ed elettronica di consumo,
  • autoveicoli,
  • servizi legali e professionali
Non verranno invece toccati dall’aumento altri prodotti come alimentari, spese sanitarie e istruzione, e tutti beni ai quali si applica l’Iva al 10 o al 4 per cento. L’aumento dell’Iva non inciderà sulla base imponibile dei contributi integrativi delle Casse professionali o del contributo alla gestione separata Inps, calcolati sul compenso e sui rimborsi spese.

Ma numerose associazioni si stanno muovendo, tra cui Coldiretti, secondo la quale l’innalzamento dell’Iva avrebbe ulteriori effetti depressivi sui consumi. E il Governo Letta apre qualche spiraglio: “Bisogna lavorare per arrivare a una rinuncia dell’inasprimento dell’Iva” .

 

 

 

 

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