Detrazione mutuo prima casa annulla gli altri vantaggi fiscali

La legge di stabilità come sappiamo ha portato un taglio delle Aliquote Irpef e un aumento di un punto percentuale sull’Iva, ma ha anche determinato importanti cambiamenti sulle detrazioni del mutuo per la prima casa. Infatti la novità è che chi gode della detrazione sulla prima abitazione, grazie ai tagli del decreto legge stabilità, non può usufruire di altre detrazioni fiscali.

Prima del decreto si potevano detrarre gli interessi passivi sul mutuo al 19 per cento per il raggiungimento di un tetto di 4 mila euro (tra cui tutti gli anni gli interessi passivi), per un massimo di 760 euro. Ora invece questo tetto si abbassa di 1000 euro, viene stabilita la franchigia di 250 euro e la detrazione scende a 570 euro, causando una perdita netta di 190 euro.

La legge di stabilità ha deciso che ai contribuenti che hanno un reddito superiore a 15.000 euro, viene introdotta una franchigia di 250 euro. In questo caso facciamo riferimento all’art. 10 TUIR e detrazioni fiscali, ai sensi dell’art. 15 TUIR, per cui si ha diritto ad una detrazione Irpef al 19 per cento.

In pratica i contribuenti con un reddito che supera i 15 mila euro lordi possono detrarre spese superiori solo ai 250 euro, per un tetto massimo di 3 mila euro che però non interessa solo i mutui, ma è il limite totale di tutte le spese che possono essere detratte al 19 per cento. In parole povere, se il contribuente richiede le detrazioni per la prima casa, si vedrà annullare le possibilità di ottenere altre detrazioni fiscali. Ecco perché il danno per le famiglie è molto più importante.

Sono circa 3 milioni gli italiani che usufruiscono della detrazione mutuo prima casa e che subiranno gli effetti delle legge di stabilità.

Il Consiglio dei Ministri dichiara comunque che ci sono alcune possibilità di modifiche e aggiustamenti, durante i vari passaggi che la legge subirà in Parlamento nelle prossime settimane.

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