Rientrano in Italia le salme dei quattro militari morti in Afghanistan

di Redazione Commenta

Sono rientrate in Italia le salme dei quattro militari feriti sabato in seguito all'esplosione di un ordigno improvvisato nel distretto di Gulistan, a circa 200 km ad est..

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Sono rientrate in Italia le salme dei quattro militari morti nella giornata di sabato a seguito dell’esplosione di un ordigno improvvisato nel distretto di Gulistan, a circa 200 km ad est della città di Farah in Afghanistan.

I quattro militari erano a bordo di uno dei Lince che stavano scortando settanta camion civili che avevano trasportato del materiale per l’allestimento della basa operativa avanzata ‘Ice’ in Gulistan.

Durante l’esplosione un quinto militare è rimastio ferito in modo lieve.



I militari deceduti appartenevano tutti al 7° Reggimento alpini della brigata ‘Iulia’ che prenderà nei prossimi giorni il posto della brigata ‘Taurinense’ alla guida del Regional Command West, il comando Nato a guida italiana. Si tratta del caporalmaggiore Francesco Vannozzi, 26 anni, originario del pisano; Gianmarco Manca, 32 anni, di Alghero; Sebastiano Ville, 27 anni, di Francofonte, in provincia di Siracusa e il caporalmaggiore Marco Pedone, 23 anni, il più giovane di tutti, che viveva con la famiglia a Patù, nel basso Salento. Il ferito è il caporal maggiore scelto Luca Cornacchia, 31 anni, della provincia dell’Aquila

I talebani nel loro sito ufficiale Internet hanno rivendicato l’attacco e per bocca del portavoce Qari Muhammad Yousaf, hanno affermato che nell’attacco’ dieci veicoli del convoglio sono stati distrutti con la morte di tutti i soldati che si trovavano a bordo‘. Mentre non si fa riferimento alla nazionalità delle vittime.

Presso la base di Herat ieri era stata allestita una camera ardente dove i commilitoni hanno reso l’ultimo saluto ai quattro alpini.

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