Libia: bombe su Brega, scontri a Tripoli

(Ansa)

Bombe su Brega, proteste e scontri a Tripoli tra oppositori e sostenitori di Muammar Gheddafi. Secondo varie fonti, stamattina, gli aerei militari hanno bombardato Brega e Ajdabiyah all’est e Misurata all’ovest, città controllate dai ribelli. Si combatte anche nella città di Zawiyah. Il bilancio, secondo Al Jazeera, è di almeno 50 morti e 200 feriti. La televisione libica ha annunciato che Zawiyah è stata ripresa dai sostenitori del colonnello Muammar Gheddafi.

A tripoli, invece, le proteste e gli scontri sono cominciati nel pomeriggio, dopo la preghiera del venerdì, quando i fedeli sono usciti da una moschea.
In centinaia hanno manifestato contro il regime nel quartiere di Tajoura. Mentre in piazza Algeria nel centro di Tripoli hanno manifestato i sostenitori di Gheddafi. La polizia ha lanciato lacrimogeni, si sono sentiti degli spari e la folla si è dispersa. Intanto le autorità libiche hanno impedito ad un gruppo di giornalisti stranieri di uscire da un albergo della capitale per impedire che possano raccontare le proteste in corso.

“Gheddafi deve fermare ogni azione militare diretta contro il suo proprio popolo. I diritti umani sono tuttora minacciati”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al consiglio per i diritti umani di Ginevra.
“L’Italia sostiene pienamente l’appello del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – ha proseguito – per un rapido superamento della tragedia libica. L’assemblea generale dell’Onu ha inviato a Tripoli un eloquente messaggio: ha sospeso la Libia dal consiglio per i diritti umani. Attendiamo che possa riprendere il suo posto in questo organismo non appena il suo popolo e il suo governo saranno in grado di rispettare gli standard necessari. Sosterremo qualunque sforzo volto a questo fine”.
Serena Marotta

Lascia un commento