La cerimonia di apertura dei Mondiali di Nuoto di Roma

Si terrà il 18 Luglio presso lo stadio dei Marmi al Foro Italico la cerimonia di apertura dei Mondiali di Nuoto di Roma, una cerimonia che vede impegnate ben 405 persone, ossia 184 artisti, 201 tecnici e 20 direttori di scena.

Il tema della cerimonia di inaugurazione sarà “L’acqua e il suo mistero” e quello che si preannuncia è uno spettacolo straordinario, proprio come quello delle Olmpiadi invernali di Torino nel 2006 dove l’Italia ha dimostrato ancora una volta di saper mettere in piedi degli spettacoli emozionanti e senza precedenti. Del resto stiamo parlando di una cerimonia che è costata ben 2 milioni di euro.


Durante la serata inaugurale, quindi, prenderà vita uno spettacolo che avrà come elemento centrale l’acqua e il nuoto, uno spettacolo che porterà a riflettere sul movimento del nuotatore e sul significato simbolico dell’elemento liquido.

Parteciperanno alla cerimonia i membri dell’Accademia Nazionale di Danza che eseguiranno le coreografie di Wayne McGregor e Ismael Ivo con le scenografie di Fabrizio Plessi.

La cerimonia si preannuncia spettacolare anche per quanto riguarda l’allestimento scenografico. Agli occhi del pubblico, infatti, non si presenterà il tradizionale palco centrale ma gli spettatori verranno inclusi all’interno delle coreografie e della scenografia, visto che alcuni degli artisti saranno proprio sugli spalti.


Per quanto riguarda la musica, invece, la colonna sonora della cerimonia sarà la ”sinfonia degli oceani” suonata dal vivo dallo straordinario pianista Giovanni Allevi.

L’inno dei mondiali, invece, sarà “Un solo mondo“, brano appositamente realizzato da Claudio Baglioni per questo evento. Gli organizzatori, quindi, hanno voluto ripetere la collaborazione visto che era stato lo stesso Baglioni a firmare l’inno dei Mondiali di Nuoto di Roma del 1994.

Parlando dell’inno realizzato da baglioni, in particolare, il presidente del Comitato Organizzatore Giovanni Malagò ha affermato: “E’ meraviglioso e trasmette esattamente ciò che volevamo trasmettere”.

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