Nuovi ISA, come ridurre i controlli 

 

Si chiamano nuovi ISA e sono di fatto gli Indici sintetici di affidabilità fiscale che interessano le associazioni di categoria e gli ordini professionali: si tratta di indici che vanno a sostituire gli studi di settore e che consentono agli operatori economici di riuscire a valutare anche in modo autonomo, l’andamento della propria posizione verificando il proprio grado di affidabilità su una scala di valori che va da 1 a 10. I lavoratori autonomi e le imprese che risultano “affidabili” possono godere di alcuni benefici che si traducono in premi.

Ma le note aggiuntive dell’agenzia consentono invece di poter evitare i controlli anche con indice ISA sotto soglia di affidabilità.

Contribuenti sottoposti a ISA, come evitare i controlli

Tutti i contribuenti sottoposti agli ISA possono sfruttare uno strumento in modo da poter evitare controlli fiscali se dovessero trovarsi al di sotto degli indici di affidabilità: si tratta in sostanza della possibilità di poter utilizzare le  note aggiuntive in modo tale da poter fornire ulteriore elementi al Fisco e per poter chiarire la propria posizione.

Il chiarimento arriva da Pier Paolo Baretta, sottosegretario del ministero dell’Economia in seguito a un’interrogazione alla commissione Finanze della Camera. 

Come funzionano le note informative

Inserire le informazioni comunicate attraverso le note aggiuntive è importante perché si tratta di informazioni che consentono all’Agenzia delle entrate i acquisire un bagaglio informativo che consente agli uffici di disporre gli elementi utili per reindirizzare la propria attività di analisi. 

Questo p quanto chiarito dalla circolare n. 17/19, ma solo relativamente alle posizioni più a rischio per la successiva fase dei controlli tralasciando. Non si tratta invece di note valide per chi, avendo ottenuto livelli minimi di affidabilità, presentano sufficiente elementi giustificativi. 

Insomma è indispensabile utilizzare il campo delle note aggiuntive che consentono appunto di fornire al Fisco le spiegazioni per poter chiarire la la propria posizione. 

Attraverso le note è possibile pertanto accogliere le richieste di chiarimenti della categoria escludendo anche i controlli automatici da parte del Fisco e in modo indiscriminato sui contribuenti che non riescono a raggiungere l’indice di affidabilità fiscale.

Lo sciopero dei commercialisti 

Intanto resta confermato lo sciopero dei commercialisti indetto per le giornate di lunedì 30 settembre e di martedì 1 ottobre; lo sciopero indetto dai commercialisti vedrà lo stop all’invio dei modelli F24 il 30 settembre e il primo ottobre, e alle udienze nelle commissioni tributarie dal 29 settembre al 7 ottobre.

Uno sciopero che arriva in seguito al no da parte del Governo alle richieste dei commercialisti di disapplicare gli ISA 2019 riferiti al periodo d’imposta 2018).

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