Motopesca Ariete, ascoltati i militari

Sono stati sentiti ieri dai magistrati della Procura di Agrigento i sei militari della Guardia di Finanza – che si trovavano a bordo della motovedetta libica come osservatori – durante la sparatoria contro il peschereccio “Ariete”, avvenuta il 12 settembre scorso a circa 30 miglia dalle coste libiche, all’interno del Golfo della Sirte. Una zona che Gheddafi continua a considerare di propria competenza.

I militari, in quella circostanza, avrebbero cercato di impedire la sparatoria e l’inseguimento del peschereccio siciliano. Un tentativo che si è rivelato vano – secondo quanto avrebbero riferito le fiamme gialle – perché il comandante libico ha eseguito gli ordini impartiti dai suoi superiori. Proprio nei giorni scorsi, il 16 settembre, il ministero degli Esteri di Tripoli aveva fatto sapere che il comandante della motovedetta libica è stato sospeso dal servizio.

In pratica i finanzieri – sentiti dalla Procura come persone informate sui fatti e non come indagati perché ritenuti estranei all’aggressione del motopesca – hanno confermato la versione fornita dal comandante Gaspare Marrone e dagli uomini dell’equipaggio dell’Ariete.

Serena Marotta

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