Lampedusa: 6 navi per trasferire migranti

(Ansa)

Dal molo una cinquantina di donne incitano la protesta, mentre alcuni pescatori stanno trainando quattro imbarcazioni impiegate dai migranti e sequestrate, per posizionarle all’ingresso del porto di Lampedusa ed impedire il passaggio delle motovedette che soccorrono gli immigrati. È il caos a Lampedusa. È la rabbia degli abitanti che si trovano a vivere nell’emergenza tra il via vai di immigrati africani. Solo nelle ultime 24 ore ci sono stati altri duemila arrivi e la tensione diventa sempre più alta.
A dare il via alla protesta è stata la frase “siete bestie” pronunciata dal presidente del consiglio comunale, Vincenzo D’Ancona, durante l’assemblea del comitato delle donne, alla presenza del presidente della
Regione siciliana, Raffaele Lombardo. In aula si è sfiorata la rissa. Il presidio al molo del porto è durato alcune ore, poi è stato rimosso.

Mercoledì pomeriggio sei navi, con una capienza totale di 10 mila posti, arriveranno a Lampedusa per trasferire tutti i migranti presenti ancora sull’isola. Così ha annunciato il commissario straordinario per l’emergenza umanitaria, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso. Il piano è stato messo a punto dall’unità di crisi, d’intesa con il governo, e prevede l’impiego di cinque navi passeggeri di diverse compagnie di navigazione e dell’unità militare San Marco, già utilizzata in questi giorni per il trasferimento degli immigrati ad Augusta e Taranto. Nel frattempo il governo sta predisponendo in tutto il territorio nazionale la realizzazione di alcune tendopoli e la ristrutturazione di alcune caserme per ospitare i migranti.

“Non vi sono al momento rischi specifici di epidemie a Lampedusa, ne’ ci sono state segnalate particolari infezioni”. La conferma arriva da Santino Severoni, rappresentante speciale del direttore regionale dell’Oms Europa in Italia per l’emergenza migranti a Lampedusa.
Severoni è in partenza per Palermo con gli altri ispettori, di cui 2 dell’Oms e tre del ministero della Salute, che dovranno valutare la situazione igienico-sanitaria dell’isola.
Serena Marotta

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