Caso Ruby, Nadia Macrì interrogata a Milano

Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile, non si presenterà dai magistrati milanesi per rispondere alle domande su caso Ruby. Lo hanno comunicato i legali del premier in una nota inviata in tarda mattinata al procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, nella quale hanno spiegato che non ritengono i magistrati milanesi competenti ad indagare sui reati attribuiti al presidente del Consiglio.

Intanto, stamattina, è stata sentita negli uffici della polizia giudiziaria in qualità di testimone sul caso Ruby Nadia Macrì, la giovane che ha affermato di aver avuto due incontri sessuali con il premier e di aver ricevuto diecimila euro per le prestazioni. Nei mesi scorsi la ragazza era stata sentita della procura di Palermo nell’ambito di un’inchiesta su un traffico di droga nell’ambiente dei Vip. Il fascicolo, circa 300 pagine di verbali con le sue dichiarazioni, é stato poi trasmesso ai pm milanesi.

Nadia Macrì in un’intervista trasmessa ieri da “Annozero” ha raccontato di essere stata ad Arcore il 24 aprile dello scorso anno, quando era presente anche la giovane marocchina Ruby. La ragazza ha detto di aver ricevuto alla fine della serata da Berlusconi una busta con dentro cinquemila euro e di aver visto che una busta con cinquemila euro era stata data dal presidente del Consiglio anche a Ruby. In più, durante l’intervista, ha raccontato che quella sera ad Arcore erano presenti anche Emilio Fede e Lele Mora, indagati nell’inchiesta per induzione e favoreggiamento della prostituzione, nonché altre ragazze, con le quali il premier avrebbe avuto rapporti.
Serena Marotta

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