Grotte di Catullo

Le Grotte di Catullo si trovano a Sirmione, sulla costa merisionale del Lago di Garda e, contrariamente a quanto il loro nome potrebbe indurre a pensare, non sono affatto delle grotte ma bensì i resti della della più grande villa romana dell’Italia settentrionale che secondo alcune fonti è appartenuta alla famiglia del poeta latino Catullo.

I resti di questa villa sono stati chiamati Grotte di Catullo proprio perchè nel Rinascimento la parola “grotte” veniva utilizzata anche per intendere delle strutture crollate e ricoperte di vegetazione, entro le quali era possibile entrare come se fossero delle vere e proprie cavità naturali.


Per quanto riguarda il periodo di costruzione della villa esso risale presumibilmente alla fine del I secolo a.C. e all’inizio I secolo d.C. Il crollo delle strutture e l’abbandono dell’edificio, invece, sono fissati intorno al IV secolo d.C.

La villa và a coprire una superfice rettangolare di oltre due ettari. I resti di questa villa che per sfortuna è andata completamente in rovina sono attualmente conservati su livelli diversi. Il più danneggiato dei due è sicueramente il cosidetto “piano nobile” dove in realtà abitava il proprietario della villa. Si sono conservate in maniera migliore, invece, le parti del piano intermedio e le costruzioni.


L’edificio era caratterizzato da lunghi porticati aperti che portavano ad un ampia terrazza da cui era possibile ammirare lo splendido panorama del Lago di Garda. Al di sotto del porticato si trovava il cd. “doppio criptoportico“, ossia una lunga passeggiata coperta.

Le parti residenziali dell’edificio, invece, erano situate nella parte settentrionale e meridionale, mentre nella parte centrale vi era un grande uno spazio aperto. Nella parte meridionale, inoltre, si trovava un ampio settore termale.

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