Manutenzione caldaia oggetto di novità

Il prossimo Consiglio dei Ministri discuterà anche a proposito della manutenzione caldaia, uno degli interventi per cui i contribuenti possono usufruire della detrazione Irpef al 55 per cento, anche se solamente per caldaie a condensazione. Il tema degli impianti di riscaldamento e relative detrazioni fiscali, è un argomento molto importante, sopratttutto per i costi che devono sostenere i contribuenti.

La manutenzione della caldaia è obbligatoria ogni anno, un costo non leggero per le famiglie italiane, dove i prezzi variano dai 50 ai 100 euro; ora uno schema di DPR (decreto del Presidente della Repubblica) ha modificato il calendario della revisione caldaia, portando il controllo a cadenza biennale per gli impianti a combustibile liquido o solido (ora è annuale) e ogni quattro anni per quelli a gas, metano o Gpl (la legge attuale prevede un controllo ogni 2 anni se l’impianto è a gas ed è all’interno o supera gli 8 anni di età, ogni 4 se la caldaia è di tipo B o C ed è a gas). Si può inoltre ottenere la detrazione al 50% per le ristrutturazioni, mentre gli impianti con potenza inferiore ai 20 KW sono esclusi invece dall’obbligo di controllo e manutenzione.

Il decreto va ad attuare la direttiva 2002/91/CE: in passato la Commissione europea, esattamente il 18 ottobre 2006, ha avviato nei confronti del nostro Paese una procedura di infrazione con conseguente ricorso alla Corte di Giustizia e la richiesta di condanna dell’Italia per attuazione incompleta e non conforme della direttiva 2002/91/CE.

Il nuovo decreto fissa anche i valori massimi della temperatura ambiente: la temperatura media nei singoli ambienti riscaldati non deve superare i 18°C con un + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;, e i 20°C con + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici. Durante il periodo estivo, la temperatura media non deve essere minore di 26 °C, con -2 °C di tolleranza per tutti gli edifici.

 

 

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