La ripresa dell’Italianità a partire dal calcio


“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” Winston Churchill.

Il grande statista inglese con tale affermazione, non intendeva certo elogiare il nostro modo di combattere, quanto piuttosto rimarcare ironicamente la nostra attitudine alla sconfitta sia nelle guerre sia nelle battaglie sportive: dal suo punto di vista l’Italia perdeva sempre.

Ripercorrendo gli ultimi decenni di storia sportiva, sembra però che l’azzurro sia molto in voga e soprattutto, paradossalmente, tanto più quando stiamo per crollare, tanto più ne usciamo vincitori. Alcuni esempi? Prendete gli ultimi campionati mondiali di calcio: uscivamo a pezzi dallo scandalo di calciopoli, andammo in Germania e vincemmo noi. I due ultimi campionati mondiali di ciclismo su strada: anche qui bufera antidoping, e per due anni consecutivi il nostro Bettini mette tutti dietro. Il miglior centauro del mondo, il nostro Valentino, è investito da polemiche finanziarie? Nessun problema, dopo ben 33 anni di dominio dei colossi giapponesi, una casa italiana, la Ducati, vince il campionato mondiale nella classe regina motogp.

E delle donne “italiche” che dire? Anche qui facciamo man bassa: la Bastianelli vince il mondiale di ciclismo su strada, le ragazze del volley sono campionesse d’Europa e nella scherma Vezzali & company, per l’ennesima volta, hanno sbaragliato tutte le avversarie raggiungendo i gradini più alti del podio.


Gli italiani oggi nello sport vincono parecchio, e se perdono, riescono ad uscirne da vincitori. Prendete la vela: qual è la più famosa competizione velica al mondo? Sicuramente la Coppa America. Nessuna compagine italiana è mai riuscita ad aggiudicarsela, ma i nostri equipaggi da Azzurra al Moro e per finire Luna Rossa, hanno sempre ben figurato. Le ultime edizioni le hanno vinte i neozeandesi e gli svizzeri(2 volte).

Per i primi la vela(con il rugby) è lo sport nazionale, mentre gli svizzeri il mare lo conoscono per sentito dire. Conoscono bene invece i soldi, e senza quelli in Coppa America non vai da nessuna parte. Quanti di voi si ricordano le divise degli equipaggi neozelandesi o svizzeri? Penso ben pochi, e ancora meno avranno comprato i completini di una delle compagini che hanno partecipato alla più famosa regata del mondo. Chi invece non ricorda l’abbigliamento dell’equipaggio di Luna Rossa? Domanda scontata, Prada ne era lo sponsor. Tutti noi abbiamo ben presente il modello del giubbino che portava Francesco De Angelis, Il cappellino e gli occhiali di Torben Grael, le magliette, i calzoncini ma soprattutto le scarpe dell’equipaggio di Luna Rossa. I negozi Prada sono assediati da orde di turisti di tutto il mondo che fanno la coda per acquistare gli indumenti, le scarpe , le borse le cinture della famosa casa italiana.

Insomma l’italian style domina lo scenario sportivo mondiale, poca importa che si vinca o si perda.

Mi piace credere che da lassù, Winston Churchill, il più grande statista di sempre(a mio modesto avviso), ci osservi e col sorriso sulle labbra, in bocca il suo inseparabile sigaro, con la sua tagliente ironia affermi :”incredibili questi italiani, nello sport vincono spesso, e quando perdono, ne escono ugualmente vincintori”.

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