Napoli Sotterranea

Napoli Sotterranea è costituita da un complesso di cunicoli scavati nel tufo, posti proprio nel sottosuolo del cuore della città e realizzati dai Greci intorno al 470 a.C.

Originariamente queste cavità sotterranee avevano un duplice scopo. Infatti, da un lato esse furono realizzata nell’intento di creare una sorta di cisterne adibite alla raccolta delle acque piovane e dall’altro per recuperare materiale, ossia pietre di tufo, che servivano per la costruzione di case ed edifici.


Successivamente fu realizzato un vero e proprio acquedotto perfezionato e ampliato negli anni soprattutto per il costante bisogno di materiali che servivano a costruire nuovi edifici e ad espandere il territorio della città.

Nel 1885, tuttavia, l’epidemia di colera costrinse ad abbandonare il vecchio sistema di distribuzione idrica utilizzato fino a quel momento per realizzare un nuovo acquedotto, quello ancora in uso attualmente.


Successivamente l’antico acquedotto fu utilizzato per fornire un rifugio sicuro alla popolazione durante la seconda guerra mondiale. Sulle mura, infatti, è possibile vedere delle incisioni realizzate proprio da quelle persone che si trovavano lì per sfuggire alla guerra, nomi di personalità dell’epoca, date, informazioni sui i due sommergibili italiani il Diaspro e il Topazio e, soprattutto, i pensieri e le paure di chi era costretto a rimanere lì per sfuggire alla morte.

Nei pressi dei Quartieri Spagnoli, in via S.Anna di Palazzo, è possibile scendere fino a 40 metri di profondità e arrivare ad un rifugio di circa 3200 metri quadrati che dava riparo ad oltre 4000 persone.

Invece, nei pressi della Basilica di San Paolo Maggiore, in Piazza San Gaetano, attraverso 140 gradini è possibile scendere 40 metri e ammirare l’antico acquedotto passando attraverso cunicoli che consentono il passaggio di una sola persona alla volta e che sono illuminati unicamente dalla luce delle candele che vengono consegnate ai turisti.

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