Microspie da Umberto Bossi

(foto Ansa)

Dopo gli incidenti alla sede della Lega di Gemonio – per i quali non è stato convalidato il fermo nei confronti di M. P., 39 anni, accusato di aver compiuto, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre scorso, l’attentato contro la sede della Lega Nord – Umberto Bossi – in vacanza a Ponte di Legno – conversando con alcuni giornalisti -rivela che un paio di mesi fa sono state trovate delle microspie nel suo ufficio romano al ministero delle Riforme e nella sua residenza romana, in zona Porta Pia.
Bossi ha spiegato che la sua segretaria al ministero si è insospettita perché “troppa gente sapeva quello che avevo detto solo a lei”. Da qui i controlli “e hanno trovato una cimice nel mio ufficio al ministero e diverse nella mia casa di Roma”. Dopo i controlli, tuttavia, il Senatùr non ha presentato denuncia. “Abbiamo aspettato troppo – ha detto il segretario della Lega -. Abbiamo chiamato un privato per la bonifica. Non volevo far casino, tanto un’inchiesta non trova niente. Io non volevo entrare nel casino. Sono uno che tende a minimizzare”. Bossi ha comunque avvisato Maroni “che ha mandato un po’ di suoi uomini”.

Intanto, dopo le dichiarazioni di Bossi, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, per il momento contro ignoti. Quanto agli incidenti alla sede della Lega di Gemonio, la punizione giusta per i due ragazzi, secondo Bossi, sarebbe quella di far loro risistemare i danni. «Li faremo venire come punizione a rimettere a posto la sede – ha detto il segretario del Carroccio -. Mandarli in galera non serve a niente”.
Serena Marotta

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