Quanto vale l’IVA agevolata dei partiti?

Nonostante l’aumento dell’IVA ordinaria di tre punti percentuali dal 1993 ad oggi, nello stesso arco di tempo l’IVA agevolata per le spese elettorali dei partiti è rimasta inchiodata al 4%. Quanto vale questa agevolazione?

Sicuramente quello che è da considerare un risparmio per le formazioni politiche deve essere considerato anche un costo per lo Stato. È inevitabile. Ma di quali cifre si parla? Openpolis ha indagato sull’entità dell’agevolazione tenendo conto dell’ultima tornata elettorale, calcolando che senza l’agevolazione l’imposta sul valore aggiunto sarebbe costata ai partiti (e fruttata allo stato) oltre 9 milioni di euro.

Cosa riguarda l’Iva agevolata? Come spiega Openpolis, questa agevolazione è limitata nel tempo e riguarda una serie di spese sostenute soltanto in campagna elettorale: “materiale tipografico, spazi di affissione, messaggi elettorali su tv, web, radio e giornali, affitto di locali, servizi e allestimenti per l’organizzazione di manifestazioni.”

Molto della spesa elettorale, del risparmio per i partiti e della conseguente spesa per lo Stato dipende dal partito che potrebbe candidarsi soltanto per le comunali e non per le amministrative o per le europee, ma potrebbe anche essere presente a tutti i livelli amministrativi. Per questo riassume così OpenPolis:

Una stima può essere fatta sulle spese per le politiche 2013, rendicontate dai partiti e certificate ufficialmente dalla corte dei conti. Quella campagna elettorale è costata oltre 45 milioni di euro al lordo dell’iva. Assumendo che tutte le forze politiche avessero diritto all’agevolazione, e che l’abbiano richiesta, hanno pagato circa 1,7 milioni di euro di imposta sul valore aggiunto. Se quelle stesse spese fossero state tassate al 21% (l’aliquota iva ordinaria a inizio 2013), l’esborso per i partiti sarebbe stato molto superiore: oltre 9 milioni di euro. La differenza tra questi due importi, 7,4 milioni di euro, rappresenta la stima del risparmio di cui hanno beneficiato i partiti in quell’occasione. Ma anche un costo per le casse dello stato, che finanziano il peso di questo vantaggio.

 

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