La chiusura della partita Iva, modalità e novità in materia

Con questo articolo andremo a spiegare come si chiude la partita Iva e analizzeremo in breve le novità apportate con la ultima riforma del Governo.

Il modo più semplice e diretto per chiudere la partita Iva è compilare il modello AA9, lo stesso modello che viene utilizzato per l’apertura della partita. Nel quadro A del modello AA9 va sbarrata la casella “Cessazione attività”, indicando anche il numero della partita Iva che si vuole chiudere e poi inviare i documenti ad un ufficio delle Entrate entro 30 giorni dalla data di variazione/cessazione dell’attività.

La partita Iva si può chiudere anche d’ufficio. Se i soggetti titolari di partita Iva non hanno presentato tale dichiarazione, sarà l’Agenzia delle Entrate (sulla base dei dati in possesso dell’Anagrafe tributaria) a comunicare l’avvenuta cessazione di attività. Il soggetto dovrà pagare una sanzione pari a 172 euro. Se il contribuente si rende conto che ci sono alcuni errori di valutazione nella compilazione della modulistica, li dovrà far presente alla Amministrazione finanziaria entro trenta giorni da quando riceve la comunicazione. Se il soggetto non fornisce motivazioni valide l’Agenzia (oltre a dichiarare cessata l’attività), potrà imporre una sanzione per omessa presentazione della dichiarazione di cessazione di attività. La multa varia dai 516 a 2065 euro.

Fino al 2 aprile scorso, coloro che non avevano comunicato la cessazione della loro attività, erano soggetti al pagamento di una sanzione pari a 129 euro. Poi il il DL 16/12 convertito in Legge n. 44/2012 ha introdotto importanti novità in materia e per i più “distratti” le sanzioni ora sono molto più salate.

Altra novità, la verifica della validità della partita Iva. L’Agenzia delle Entrate permette a chiunque di verificare il numero della partita Iva attribuito ed altre informazioni legate allo stato di attività della partita, in modo da combattere le frodi in questo campo.

 

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