Imprese straniere: aumentano i titolari di alberghi e bar

Secondo uno studio condotto dall’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Invalidi e Mutilati sul Lavoro) è stato verificato che è in aumento il numero degli stranieri a capo di  imprese attive nel settore degli alberghi, dei bar e della ristorazione.  Si tratta di un settore che muove un giro d’affari pari al 10 per cento del Pil italiano e da lavoro a circa 2 milioni di lavoratori: 800mila direttamente, le altre nell’indotto.

Sono soprattutto le imprese cinesi in aumento, che costituiscono il 33 per cento di  tutte le imprese condotte da immigrati.  In totale sono circa 270 mila gli stranieri impiagati nel settore,  di cui il 60 per cento sono donne.

Le imprese sono circa 300.000, di cui il 50 per cento al Nord, il 22 per cento al Centro, e il 28 per cento al Sud e nelle Isole. Prima in classifica per numero di imprese, troviamo la Lombardia con circa un quarto degli alberghi o dei bar, seguita dal Lazio con il 12 per cento e il Veneto l’8 per cento. Più di 156 mila aziende straniere si concentrano nel settore del commercio, seguito da quello delle costruzioni con quasi 125 mila e quello dei servizi con più di 89 mila unità produttive, mentre nell’edilizia  su 100 imprese, quasi 14 sono condotte da imprenditori nati all’estero. In totale sono circa 6,2 miliardi le tasse pagate dagli immigrati.

Secondo Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” dichiara che questa tendenza è strettamente correlata con i costi economici e con la necessità di un impegno di lavoro prolungato, che trovano nelle comunità straniere una maggiore disponibilità”.

 

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