Libia: Gheddafi attacca Misurata

Gheddafi continua ad attaccare. Il bilancio degli scontri in corso da stamattina a Misurata, è di 40 morti, tra cui quattro bambini, e 100 feriti. Così ha affermato il portavoce del Consiglio nazionale libico alla tv “al-Arabiya”. Poi ha aggiunto che “le brigate di Gheddafi continuano a sparare ed usano i civili come scudi umani”. Il portavoce dei ribelli libici di Misurata, Saadun al-Misurati, ha detto alla tv araba “al-Jazeera”: “Stiamo vivendo in città un dramma umanitario”. Una città dove “gli ospedali sono pieni di feriti, non ci sono più posti liberi. In città non c’è luce, non ci sono comunicazioni da dieci giorni, non c’è acqua da più di una settimana”. Lo ha riferito una fonte medica alla Bbc.

E sempre alla Bbc, un altro testimone ha detto che a Zintan, la città che si trova nella Libia occidentale vicino al confine con la Tunisia, sono cessati i combattimenti che erano in corso da stamattina. Secondo il testimone, infatti, “le forze di Gheddafi si sono ritirate”.
Non solo a Misurata ma si combatte anche a sud di Tripoli: nove le vittime degli scontri avvenuti a Yefren (80 chilometri a sud della capitale).

Intanto, da sabato scorso, sono finiti nelle mani delle forze armate libiche tre giornalisti occidentali, che sono stati arrestati nella zona di Tobruk. Si tratta di due reporter dell’agenzia francese “France Press” e di un fotografo di “Getty Images”. E non solo. Da domenica pomeriggio non si hanno più notizie anche di un fotografo freelance francese dell’agenzia “Polaris Images”, mentre è scomparsa da quattro giorni anche una giornalista tunisina, inviata in Libia del giornale “Le Quotidien”.
Serena Marotta

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