I carretti siciliani

Se siete stati in Sicilia almeno una volta saprete bene che non esiste un negozio di souvenir in tutta l’isola che non proponga tra i suoi prodotti riproduzioni in miniatura dei tipici carretti siciliani, vere e proprie opere d’arte in miniatura realizzate da abili artigiani e caratterizzate da decorazioni in colori sgargianti.

Il carretto siciliano è nato nell’800 come mezzo di trasporto di merci e oggetti dalle campagne alle città oppure dalla costa all’entroterra dell’isola. Inizialmente il carretto non veniva decorato con le tipiche decorazioni dai colori accesi, questa è una consuetudine che è nata solo successivamente e per questioni puramente pratiche.


La pittura, infatti, inizialmente aveva la funzione esclusiva di proteggere il legno del carretto dal sole e dalla pioggia. Solo successivamente, intorno al 1900, la realizzazione e la decorazione del carretto sicialiano diventa il lavoro di ben sei tipologie di artigiani: il carradore, l’intagliatore, il tornitore, il fabbro, “u’ usciularu” e il pittore.

Per realizzare la corona, il mozzo, le sponde e i travetti veniva utilizzato il legno di noce, per i pioli il frassino, per le mensole e le stanche il faggio e, infine, per le parti rimanenti l’abete.


Il carretto siciliano, come dicevamo, è dipinto con colori accesi come il giallo, il rosso, il verde e l’arancione ed è decorato con disegni che rappresentano scene della storia, dalla cronaca, dalla mitologia, caratteristiche figure siciliane, paesaggi e simboli della Sicilia. Il quadrupede che traina il carretto, inoltre, è addobbato a festa, ornato di piume, pennacchi, frange, campanacci, corone e tessuti.

Oggi, ovviamente, i carretti siciliani hanno una funzione puramente decorativa e si trovano solo nei musei, nelle sfilate delle sagre paesane e nei negozi di souvenir. Esso, in ogni caso, è e resterà sempre uno dei più importanti simboli della Sicilia.

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