Bond austriaco a 100 anni come Bitcoin?

Il mercato finanziario globale nelle ultime settimane ha evidenziato la presenza di alcuni paradossi davvero incredibili: uno tra i tanti? Quello del bond austriaco a 100 anni che sta crescendo in maniera analoga a come accade ciclicamente al bitcoin.

Basi del paradosso del bond austriaco a 100 anni

Tra gli stimoli delle banche centrali per sostenere l’economia e l’andamento medio dei mercati è impossibile non notare la crescita del settore dei titoli con rendimento sotto zero e come sia partita una vera e propria corsa all’acquisto, da parte degli investitori, di obbligazioni statali. Il bond “tira” e ve ne sono alcuni che si trovano ai minimi da oltre un secolo, ovvero da quando è nata la rilevazione dei rendimenti e dei prezzi dei titoli di stato.

La mancata crescita globale e la guerra commerciale in atto tra Cina e Stati Uniti è anch’essa colpevole della creazione di queste situazioni paradossali che, forti del sostegno della Fed e della BCE in particolare in quanto a decisioni di politica monetaria, continuano a manifestarsi un po’ dovunque rendendo inusuale l’andamento del mercato del reddito fisso.

Rally per bond austriaco a 100 anni

Insieme alla banca scandinava che propone tassi negativi per i suoi mutui, uno dei casi più emblematici di questo strano periodo economico mondiale è senza dubbio quello del sopracitato bond austriaco a 100 anni. Un’obbligazione governativa che quando venne lanciata due anni fa con un tasso del 2,1% fece sorgere molte perplessità in quanto a convenienza, sia tra operatori che investitori: in fin dei conti si parla sempre di un enorme lasso di tempo e di un tasso molto basso. Ora, analizzando il suo andamento, il bond potrebbe quasi essere paragonato al bitcoin: esso si è infatti reso protagonista di un rally molto importante. Basta pensare al fatto che dall’inizio dell’anno è stato in grado di guadagnare circa il 58% : una performance che ha portato il rendimento a scendere fino allo 0,7%: un vero e proprio paradosso per un titolo che, va ricordato,  scade tra 98 anni.

Quel che appare tecnicamente interessante è che potrebbe non finire qui, soprattutto se a livello finanziario la BCE confermasse il suo approccio molto accomodante. Se il prossimo settembre verranno confermate le politiche monetarie paventate in queste settimane, non è da escludere che anche a causa dell’incertezza attuale in merito ai listini azionari, il bond austriaco a 100 anni possa diventare oggetto di tradimg vero e proprio da parte degli speculatori: in quel caso vi sarà di vederne delle belle.

 

 

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