Attentato Belpietro? Pm chiedono l’archiviazione

(dal Web)

La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione sul presunto attentato al direttore di Libero Maurizio Belpietro. Le indagini erano scattate a ottobre scorso, quando il caposcorta del giornalista aveva detto di aver sorpreso un uomo armato sulle scale dello stabile di via Monte di Pietà, a Milano, dove abita Belpietro. Per la procura si è trattato solo di un tentativo di furto o di rapina e non di un “preordinato piano di attentare alla vita di Belpietro”. La richiesta di archiviazione è arrivata dopo una lunga indagine dei pm Grazia Pradella e Ferdinando Pomarici.

“Non ho visto la morte in faccia: magari l’ho avuta vicina e ripensando alla serata di giovedì, all’eco dei tre colpi di pistola sparati sul ballatoio di casa mia, mi pare di sentirne l’alito. La morte probabilmente, se le indagini confermeranno le supposizioni, mi ha sfiorato, ma non mi ha preso. Chi l’ha vista in faccia invece è il mio caposcorta, un ragazzo alto che insieme ad altri cinque o sei, a turni di due alla volta, mi segue da parecchio tempo”. Così aveva scritto Maurizio Belpietro nel suo editoriale, dove raccontava i dettagli del fallito attentato.

Da subito in rete si era parlato di “falso attentato perfetto”. Gli internauti erano infatti perplessi sulle modalità dell’agguato. In particolare sulle dichiarazioni del caposcorta a proposito della pistola inceppata: l’aggressore, secondo quanto aveva riferito il caposcorta, gli aveva puntato la pistola che però si era inceppata. Quindi l’uomo della scorta per intimorirlo aveva sparato tre colpi in aria.
Serena Marotta
(12 aprile 2011)

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