Si è spento Furio Scarpelli, padre della commedia all’Italiana

E’ morto, a novant’anni Furio Scarpelli, celebre sceneggiatore italiano considerato il padre della cosiddetta commedia all’italiana. Si è spento questa notte a Roma, città che gli aveva dato i natali il 16 dicembre del 1919. Figlio di Filiberto Scarpelli, fondatore del giornale umoristico romano Il travaso delle idee, Furio, abile vignettista, coltiva il suo talento per il disegno e la scrittura satirica e inizia a lavorare prima della guerra come illustratore per alcune riviste di satira.



A partire dagli anni quaranta forma con Agenore Incrocci la celebre coppia Age & Scarpelli e la loro carriera è segnata dalla collaborazione con i più grandi registi italiani: lavorano alla sceneggiatura de I soliti ignoti (1958), La grande guerra (1959) e Romanzo Popolare (del 1975 col quale ottengono il David di Donatello per la sceneggiatura) di Monicelli, I mostri (1963) di Dino Risi, Sedotta e abbandonata (1964) di Germi, C’eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola; sempre con Age, Scarpelli firma anche Il buono, il brutto, il cattivo (1966) per Sergio Leone. Nel 1985 la coppia si separa ma Scarpelli continua la sua attività di sceneggiatore e riceve altri due David: nel 1987 per La famiglia di Scola e nel 1996 per Celluloide di Carlo Lizzani.

E’ tra gli sceneggiatori di Il postino (1994) di Michael Radford, ultimo film di Massimo Troisi, e lavora con Paolo Virzì che lo definisce “un maestro di antiretorica” ; il suo ultimo lavoro è quello di supervisore della sceneggiatura di Christine Cristina, film della neo-regista Stefania Sandrelli, che uscirà al cinema il prossimo 7 maggio.

Marilina Glorioso

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