Abitare in mezzo ai crolli: come aiutare la Calabria?

Pietro Greco: «Contro lo spopolamento e la burocrazia, risorse, professionalità e la collaborazione delle amministrazioni e della Politica»

 

Calabria: un patrimonio anche abitativo, di centri e palazzi storici e non, che da tempo registra diversi crolli – soprattutto a Cosenza, dove i cittadini vivono in una situazione di precarietà quasi quotidiana, peggiorata a ogni pioggia che sbriciola cornicioni, tegole e pezzi di solai. Ma anche a Reggio, dove questo 31 luglio è venuto giù il tetto dell’auditorium “Nicola Calipari” del Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale.

Ne parliamo con Pietro Greco, esperto lametino nel recupero e la valorizzazione degli immobili, la cui azienda di consulenza cura anche progetti di ristrutturazione.

Patrimonio storico e architettonico, senz’altro, ma soprattutto sicurezza delle persone che ci vivono: i giornali riportano una situazione emergenziale, nonostante gli sforzi delle amministrazioni locali, e che ha già registrato delle vittime. Cosa succede e da cosa dipende?

Sicuramente, uno degli aspetti da prendere in considerazione è il fenomeno migratorio che negli anni ha interessato la Calabria e che portato la popolazione a lasciare i luoghi d’origine per trasferirsi al Nord, cosa che ha comportato un abbandono sostanziale del territorio. A questo, poi, si affiancano altre due variabili: l’amministrazione e un livello di reddito più basso. Gli incentivi e gli sforzi delle amministrazioni locali non sono sufficienti – e, per capirlo, basta pensare a come nei Centri storici l’adeguamento di un fabbricato collegato ad altri comporti il calcolo statico di ogni singola struttura e la loro messa in sicurezza. Questo complica la ristrutturazione, ancor di più se gli immobili da ristrutturare non sono dello stesso proprietario, che si vede quindi impossibilitato a proseguire o comunque disincentivato. Si perde anche un’opportunità di valorizzazione per il territorio stesso, quindi ci vorrebbe una collaborazione massiccia da parte delle amministrazioni e della Politica.

Una situazione che, allargando un po’ il campo, riguarda anche i ponti e i viadotti come il «Pilati» in Melito di Porto Salvo – giusto?

Proprio a proposito di ponti e viadotti, la Calabria è una delle prime Regioni ad applicare la nuova metodologia tecnica di censimento, verifica e monitoraggio sviluppata dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova. La sicurezza è da sempre un importante tema nazionale, e la nostra è una terra che risente dei mancati interventi di manutenzione ordinari. Il “Pilati” in Melito di Porto Salvo a rischio crollo, ora chiuso al traffico, era ed è in una condizione precaria, con ferri dell’armatura della struttura arrugginiti e corrosi che mettono a rischio l’incolumità pubblica, ma questo è solo un esempio delle tante infrastrutture calabresi che versano in condizioni di degrado. Tragedie come quella del ponte Morandi di Genova non devono accadere, non è concepibile: bisogna intervenire prima, monitorare e fare tutti i lavori necessari per la manutenzione delle strutture – periodicamente.

Tornando agli immobili: cosa serve e in che cosa la Sua azienda può aiutare?

Come stiamo vedendo in questi giorni, la condizione meteorologica sta mettendo e metterà a dura prova il nostro territorio, ed è in queste situazioni che le varie problematiche a livello architettonico-strutturale e abitativo vengono drammaticamente alla luce. C’è bisogno di un intervento pubblico urgente, con un’assegnazione tempestiva di risorse e professionalità. La nostra realtà aziendale – Star Building And Management – ha partecipato a uno dei primi progetti di ristrutturazione sismica attraverso l’utilizzo del Superbonus all’85% con GreenVest e ha visto ENI come società acquirente del credito d’imposta maturato. Abbiamo affiancato la Committenza da tecnici e ingegneri dedicati a una ristrutturazione rivolta all’efficienza, e questo ci ha permesso di raggiungere i più alti standard anti-sismici. Un progetto attento sotto tutti gli aspetti, dalla sicurezza alla sostenibilità, tant’è che abbiamo voluto provvedere anche alla riqualificazione energetica dell’immobile dalla classe B alla classe A+ – a riprova del fatto che, quando le cose vengono fatte con competenza e serietà, pensando a lungo termine, i risultati si ottengono. Certo: come per il cambiamento climatico, l’azione di pochi non basta. Bisogna farlo tutti insieme, politica nazionale e amministrazioni locali, maestranze e professionisti: sicurezza delle persone e preservazione del nostro patrimonio sono due priorità che non possono più aspettare. (proposta, giusto per dare una chiusura)

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