Fontana di Trevi

La Fontana di Trevi è sicuramente una delle fontane più famose in tutto il mondo, non a caso è stata la protagonista di scene storiche di film come la Dolce Vita di Federico Fellini, in cui Anita Ekberg si tuffa nella fontana, del film intitolato proprio Fontana di Trevi di Carlo Campogalliani e ancora in Tototruffa, nella indimenticabile scena in cui Totò si finge proprietario della fontana e la vende ad un turista.

La Fontana di Trevi è la fontana più grande di Roma, una fontana progettata da Nicolò Salvi e che consiste in una grande vasca circolare i cui due estremi laterali terminano in una grande scultura a più soggetti che poggia su un lato di Palazzo Poli.


La scultura è stata realizzata da Pietro Bracci e raffigura la statua di Oceano posto al centro su una grande conchiglia che rappresenta un carro trainato da due cavalli, una calmo e l’altro agitato, proprio per simboleggiare le due diverse facce del mare. I cavalli sono a loro volta guidati da due tritoni.

Ai lati della scultura centrale, inoltre, si trovano due nicchie che ospitano altrettante statue, quella di destra rappresenta la Salubrità e quella di sinistra l’Abbondanza. Sopra queste due statue, inoltre, si trovano due bassorilievi, uno raffigurante Agrippa che approva l’acquedotto e l’altro la Vergine Romana che mostra ai soldati assetati le fonti in cui dissetarsi.


La Fontana di Trevi, tuttavia, non è nata come monumento ma, bensì, come elemento terminale dell’acquedotto Vergine voluto nel 19 a. C. da Marco Vipsanio Agrippa e che doveva servire ad alimentare le terme costruite presso il Pantheon.

Alla Fontana di Trevi è legata una piccola tradizione che coinvolge turisti provenienti da tutte le parti del mondo. La legenda vuole che il turista che lancia una monetina nella fontana volgendole le spalle tornerà di sicuro a Roma. I soldi che finiscono nella fontana sono destinati alla Caritas.

Ma a questa fontana è legata anche un’altra leggenda. Sul suo lato destro è posto un grande vaso denominato asso di coppe, proprio perché somiglia al vaso raffigurato nella carta da gioco, un vaso che secondo la legenda è stato costruito e posto in quel punto da Salvi per impedire la vista dei lavori di costruzione della fontana ad un barbiere che disturbava criticando continuamente l’opera.

1 commento su “Fontana di Trevi”

Lascia un commento