L’ingresso principale, realizzato in stile neoclassico, oggi rovinato e in disuso, si affaccia sulla passeggiata a mare. I visitatori accedono ormai dalla Porta Carolina, ingresso secondario aperto nel 1864 su via Lincoln. Il cuore della villa è rappresentato dalla grande piazza delle esedre, con quattro edicole di Damiani Almeyda. Al centro della piazza si trova una vasca, opera di Ignazio Marabitti, con un putto-Atlante che regge il dodecaedro, orologio solare a dodici facce (oggi gli orologi originali non esistono più) inventato alla fine del XVIII secolo dal matematico palermitano Lorenzo Federici.
La principale opera d’arte all’interno di questo “salotto all’aperto” è la fontana del Genio di Palermo, opera del Marabitti, sistemata in un’esedra alla fine del “viale del mare”. Intorno alla statua del Genio sono disposti una serpe, un cane e una cornucopia: simboli della Prudenza, della Fedeltà e dell’Abbondanza. E ancora: la statua della Rabbia, dell’Ira e dell’Invidia, spostate qui nel 1779. Nell’Ottocento, poi, furono sistemati lungo i viali i busti di De Spuches, Pacini, Petrella, Leopardi, Donizetti, Bellini, Sac. Messina e Pietro Novelli. Infine, ci sono le gabbie vuote che, un tempo, ospitavano il leone e la piccola colonia di scimmie.
Serena Marotta