Massacra la famiglia, poi si suicida

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È accaduto ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, in un appartamento in località la Sbarra, alla periferia del paese...

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(Ansa)

Ha massacrato moglie e figlio a colpi di piccozza e poi si è suicidato. È accaduto ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, in un appartamento in località la Sbarra, alla periferia del paese. Secondo una prima ricostruzione, Imo Seri, 40 anni, ha ucciso i familiari mentre erano ancora a letto colpendoli con una piccozza numerose volte. Quindi si è tagliato le vene con un coltello. Poi si è sdraiato accanto ai cadaveri della moglie e del figlio di 4 anni e si è tagliato la gola.

Sono state le urla di un cognato di Seri, che si era recato a casa per chiamarlo, visto che non si era recato al bar-pizzeria di cui era il titolare e non rispondeva al telefono, ad allertare i vicini che hanno chiamato il 112. L’uomo, dopo aver suonato a lungo al citofono, ha sfondato una finestra ed è entrato in casa dove ha trovato i corpi.

Imo Seri non ha lasciato alcun biglietto scritto per spiegare le ragioni che lo hanno spinto a massacrare la moglie, il figlio e a suicidarsi. I corpi sono ancora nell’abitazione, dove sono in corso i rilievi dei carabinieri e della polizia scientifica. Poi saranno trasferiti all’obitorio per effettuare l’autopsia disposta dalla procura della Repubblica. Secondo il racconto di un amico, la famiglia era unita e non avrebbe avuto nessun problema economico.
Serena Marotta

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