La ripresa dell’Italianità a partire dal calcio


“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.” Winston Churchill.

Il grande statista inglese con tale affermazione, non intendeva certo elogiare il nostro modo di combattere, quanto piuttosto rimarcare ironicamente la nostra attitudine alla sconfitta sia nelle guerre sia nelle battaglie sportive: dal suo punto di vista l’Italia perdeva sempre.

Ripercorrendo gli ultimi decenni di storia sportiva, sembra però che l’azzurro sia molto in voga e soprattutto, paradossalmente, tanto più quando stiamo per crollare, tanto più ne usciamo vincitori. Alcuni esempi? Prendete gli ultimi campionati mondiali di calcio: uscivamo a pezzi dallo scandalo di calciopoli, andammo in Germania e vincemmo noi. I due ultimi campionati mondiali di ciclismo su strada: anche qui bufera antidoping, e per due anni consecutivi il nostro Bettini mette tutti dietro. Il miglior centauro del mondo, il nostro Valentino, è investito da polemiche finanziarie? Nessun problema, dopo ben 33 anni di dominio dei colossi giapponesi, una casa italiana, la Ducati, vince il campionato mondiale nella classe regina motogp.

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